Parte dalla Sardegna il Bilancio di salute digitale, un progetto innovativo a livello internazionale. Una nuova procedura sanitaria pediatrica per la valutazione dei rischi derivati dall’esposizione dei giovani alle nuove tecnologie. Youtube, Twitch, Serie TV, manga, videogame e la loro fruizione da parte dei più giovani sotto la lente di pediatri e scienziati.
Il protocollo nasce da uno studio realizzato tra Nuoro, Cagliari, Sassari, Oristano e il Regno Unito, da un team di pediatri e psicologi, in pubblicazione sulle pagine della rivista scientifica internazionale Journal of Pediatric and Neonatal Individualized Medicine.
“Con questo strumento e l’aiuto dei pediatri si può valutare se un dispositivo digitale, il tempo di esposizione e i suoi contenuti sono compatibili con l’età e le caratteristiche psico-fisiche dei minori” – ha spiegato Luca Pisano, psicologo e psicoterapeuta, direttore dell’Ifos-Educare al Digitale partner del progetto nato dalla Asl di Nuoro – “Circa 200 famiglie hanno già tratto giovamento da questo sistema”.
I dati sull’impiego delle nuove tecnologie da parte dei minori sono molto allarmanti: ci sono bambini e pre-adolescenti non sufficientemente controllati dai genitori sui temi e tempi di esposizione agli strumenti digitali. Ci sono bambini che seguono serie televisive non adeguate alla loro fascia d’età, i cui contenuti spesso non sono compatibili con il loro sviluppo. Seguono anche videogame, video di youtuber e streamer, tracce musicali con contenuti inadeguati e giochi digitali non educativi.
Lo studio
Al momento lo studio ha coinvolto dieci pediatri e circa 200 famiglie nell’Isola e ora l’azione verrà considerevolmente allargata.
Attraverso un software realizzato ad hoc, il pediatra compila insieme alla famiglia uno dei cinque questionari messi a punto, in base alle fasce d’età. Le domande pescano da un database creato per il progetto e costantemente aggiornato che contiene tutti i contenuti più seguiti dai giovani tra cartoni animati, serie tv, videogame e contenuti web. Qualora si richiedesse una maggiore privacy, il paziente potrà rispondere alle domande senza la presenza del genitore.
Ci sono domande specifiche sulle abitudini digitali sia dei genitori che dei bambini, dal primo mese di vita ai sedici anni. Si indagano diverse aree tra cui l’esposizione precoce agli strumenti digitali, il livello di protezione e soprattutto i contenuti. Una volta compilato, il bilancio della salute digitale, consente di avere risultati immediati: il genitore potrà con l’aiuto del pediatra capire e valutare meglio cosa è opportuno o meno per il proprio figlio.