A 30 anni dalla sua fondazione nell’Isola, l’associazione Lila Cagliari propone la campagna contro lo stigma in lingua sarda
L’organizzazione di volontari nata negli anni in cui ci fu autentico terrore sull’AIDS arriva al suo trentesimo di attività continuativa in Sardegna. L’associazione con sede a Cagliari ma con solide radici nell’Isola, prosegue la sua opera di profilassi e informative sull’HIV e sull’AIDS e mediante una serie di campagne e progetti.
I numeri eseguiti dall’associazione Lila Cagliari negli ultimi anni
Oltre a fornire esami di screening per l’HIV, per l’Epatite C e per la Sifilide (1350 persone testate dal 2016 e oltre 2600 esami offerti), il servizio di help-line (4500 chiamate nell’ultimo lustro) e le attività svolte negli istituti scolastici (una media di 1200 studenti incontrati ogni anno), l’organizzazione di volontariato è estremamente attenta alle necessità del territorio.
La speciale campagna svolta dall’associazione nel suo trentesimo anno di attività
In occasione del suo 30º anno di lavoro in compartecipazione con l’organizzazione “Liberatzione” LILA Cagliari propone la campagna contro lo stigma sull’HIV in lingua sarda. LILA Cagliari reputa che l’idioma sardo debba essere usato anche quando si discute di argomenti sociali di grande attenzione come l’HIV .
Le parole della collaborazione tra Lila Cagliari e Liberatzione per bocca del suo presidente
“Spesso accade di accogliere domande di aiuto in lingua sarda fortunatamente la quasi totalità dei nostri operatori sono bilingui. La cooperazione con Liberatzione è veramente entusiasmante. Questa collaborazione ci consente di vedere il nostro operato e i nostri messaggi anti-stigma nella lingua tipica della nostra Isola ” ha affermato Brunella Mocci, Presidente di Lila Cagliari.
Le ulteriori considerazioni del presidente di Lila Cagliari
“Sono trascorsi 30 anni, i primi dei quali molto difficili da superare. Durante questo lasso di tempo si sono compiuti molti passi avanti per ciò che concerne l’HIV. Tutt’ oggi sfortunatamente si compie un enorme sforzo nell’occuparsi di un argomento che gli enti non considerano. Dopo la genesi dell’associazione avvenuta 30 anni orsono e a più 40 anni dalla scoperta dell’AIDS sulla Terra – afferma Brunella Mocci – c’è moltissima impreparazione su questo argomento e una notevole emarginazione nei confronti delle persone che hanno purtroppo contratto questa terribile malattia”.
Le valutazioni finali del massimo dirigente dell’ associazione
Le campagne promosse dagli organi istituzionali in Italia non sono aggiornate con l’attualità odierna o con la cultura scientifica corrente , ragion per cui la nostra organizzazione proseguirà i suo operato mediante una divulgazione puntuale, onesta all’avanguardia che vuole basarsi sulla salvaguardia delle persone e contro lo stigma”.