Sharper Night 2024

Ipersonnia: la recensione del film con Stefano Accorsi

Alberto Mascia dirige Stefano Accorsi nel thriller distopico Ipersonnia da oggi su Prime Video

Ipersonnia, nuova pellicola dal respiro sardo e al tempo stesso internazionale è un affascinante thriller psicologico che va ad esplorare il suggestivo limbo tra realtà e inconscio. Ambientato tra Roma e Bologna, Ipersonnia è diretto da Alberto Mascia e interpretato da un “sempre sul pezzo” e carismatico Stefano Accorsi. Collocato in un prossimo futuro distopico, il film ci presenta una società nella quale i detenuti scontano le loro condanne in uno stato di sonno indotto e chiamato “Ipnos”. 

Ipnos e l’ipersonno sono ovviamente il cuore della trama. Questa svela molto lentamente le sue cruciali complessità attraverso un intreccio complesso e avvincente. Mascia, qui anche nelle vesti di sceneggiatore insieme a Enrico Saccà, si mettono alla prova, con abilità, in un genere che non è esattamente familiare nella tradizione cinematografica del nostro paese. Tuttavia, pur con le dovute precisazioni e difetti, Ipersonnia funziona e merita la giusta considerazione nel panorama cinematografico del suo genere. 

Un thriller distopico, in un futuro molto prossimo

Accorsi interpreta David Damiani, psicologo per conto di un istituto di detenzione, con l’incarico di monitorare i detenuti in stato di ipersonno. La sua performance è intensa, ricca di profondità. Il personaggio di David Damiani trasmette l’escalation di inquietudine, confusione e disorientamento, dal momento in cui il suo dilemma morale viene alla luce e il suo sistema di equilibrio e le sue consapevolezze vengono messe in dubbio. 

La regia di Mascia è pulita e chiara, anche nel momento in cui viene creato il complesso sistema di allucinazioni e deviazioni del subconscio, lo spettatore viene coinvolto nel meccanismo narrativo sentendosi partecipe, ma non troppo smarrito. La cura particolare per l’atmosfera, sospettosamente luminosa ma anche ma allo stesso tempo opprimente, quasi claustrofobica. La scenografia proiettata nel futuro frutto di un design e di costumi ricercati conferiscono credibilità al mondo straordinario che viene presentato allo spettatore. 

Va però anche detto che Ipersonnia presenta pure delle lentezze espressive che, agli spettatori più esigenti, potrebbero risultare punti di debolezza, a scapito di ritmi più incalzanti. Tuttavia le interpretazioni valide e la regia precisa mantengono la tensione necessaria a offrire un’esperienza cinematografica stimolante, confezionando un’opera coraggiosa nel nostro panorama cinematografico e anche originale.

Ipersonnia nelle vesti di un intenso thriller avvincente, propone anche una riflessione profonda sui temi della giustizia, della redenzione e sulla natura umana, sollevando quesiti controversi sul significato della punizione e della reinserimento nella società. Ma soprattutto: la tecnologia potrà mai sostituire davvero l’uomo nei processi di giustizia?

About Salvatore Uccheddu

Classe 1989. Appassionato cinefilo a 360°, degustatore di birre e di pizze. Amante dei bei film, ma anche di quelli brutti, davvero brutti. Si è cimentato come regista in lavori discutibile fattura. Irriducibile cacciatore di interviste agli addetti ai lavori della settima arte.