L’iniziativa è dell’Istituto Pellegrini di Sassari, studenti alla scoperta del patrimonio artistico e culturale con la realtà virtuale.
La realtà virtuale viene utilizzata sempre più spesso in ambito scolastico per favorire non soltanto visite “a distanza” ad alcuni dei luoghi più belli del nostro patrimonio artistico e culturale, ma anche per consentire agli studenti di tuffarsi in ambientazioni ricostruite e sentirsi pienamente parte delle epoche passate. Iniziative simili le hanno potute constatare studentesse e studenti dell’Istituto Pellegrini di Sassari che hanno partecipato al tour dimostrativo della tecnologia sviluppata dalla società sassarese XRIT, dove la visita virtuale ha permesso di guardare in maniera diversa le meraviglie del patrimonio artistico culturale italiano creando un emozionante mix temporale capace di esaltare ancora di più il valore di siti storici unici nel loro genere.
Come cambia la didattica con le nuove tecnologie
La tecnologia evolve rapidamente mettendo a nostra disposizione soluzioni sempre più avanzate per lavorare, comunicare e divertirci nel tempo libero. In questo vasto universo, quella che promette di rappresentare una delle novità più importanti della nostra epoca è la realtà virtuale, un sistema in cui lo studente può accedere a scenari virtuali immergendosi pienamente al loro interno. Sono molte le società che stanno investendo in tal senso, in primis a partire dalla didattica, che offrono realtà alternative grazie ai visori e alla tecnologia con i quali ragazze e ragazzi possono fare dei tour culturali in luoghi distanti centinaia di chilometri dalla scuola.
Tutti sono pronti a puntare su queste soluzioni per favorire un’esperienza più immersiva agli studenti. Il progetto fa parte di “Rigenerazione Scuola”, il Piano del MIUR per la transizione ecologica e culturale delle scuole, pensato nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU. Dove però la realtà virtuale con le tecnologie VR e AR saranno presto realtà è il settore didattico, che oggi vede la presenza di diverse proposte destinate a chi desidera scoprire musei, aree archeologiche o addirittura intere città collegandosi attraverso un visore, magari facendolo dall’aula della scuola a migliaia di km di distanza.
Alla scoperta della ricostruzione digitale reale e aumentata
Accanto a questa possibilità però ve ne sono altre ancora più interessanti, che riguardano per esempio la completa ricostruzione digitale di scenari appartenenti al passato, in cui lo studente può accedere entrando a far parte di un’altra epoca. Non di soli libri vivono i ragazzi di oggi. Un aiuto particolarmente allettante alla realtà virtuale per la didattica arriva dall’utilizzo della realtà estesa.
“I ragazzi che indossano il visore – ha spiegato Claudia Saba, amministratrice di XRIT – possono camminare liberamente e fisicamente all’interno di un mondo nel quale ci sono dei contenuti misti, reali e virtuali, e possono interagire con esso. Il pacchetto XTOURS contiene le visite che riguardano il patrimonio artistico e culturale italiano”.
Le ricostruzioni in 3D della realtà virtuale sono sempre più realistiche e abbinano oggi alla semplice immagine di monumenti ed edifici com’erano nel loro antico splendore anche soluzioni in grado di far sentire lo studente parte di quel contesto e di quella società, per esempio inserendo elementi dinamici come persone e mezzi di locomozione attivi sullo scenario.
Un vero e proprio tuffo nel passato
“È un progetto innovativo e rivoluzionario – ha aggiunto il dirigente dell’Istituto Pellegrini, Paolo Acone – che implementa le metodologie didattiche che la scuola sta attuando a tutti i livelli. Gli studenti possono sperimentare grazie a questo progetto nuovi sistemi di apprendimento”.
Considerata una delle maggiori attrazioni archeologiche, artistiche e culturali a livello globale, l’Italia, ivi compresa soprattutto la Sardegna, non poteva non essere protagonista di progetti legati proprio all’uso della realtà virtuale e aumentata, che permettono di aggiungere alla visita altre opzioni in grado di far fare allo studente un vero e proprio tuffo nel passato.
“La Provincia di Sassari – ha sottolineato il capo di gabinetto della Provincia Salvatore Saba – ha sposato subito questo progetto e ciò che ci ha spinti a finanziarlo e a sostenerlo per tutti gli Istituti superiori sono state le sue potenzialità”.