Si è tenuto martedì 31 gennaio a Quartu, l’incontro di chiusura del Progetto “Istruzione contro povertà-Percorsi didattici per i bambini rifugiati in Libano”.
Martedì 31 gennaio si è tenuto presso la Sala Affreschi all’ex Convento dei Cappuccini l’incontro di chiusura del Progetto “Istruzione contro povertà-Percorsi didattici per i bambini rifugiati in Libano”, finanziato dalla Regione Sardegna attraverso la l.19/96 e realizzato nel corso del 2022 attraverso la partnership locale del Comune di Quartu Sant’Elena, che ha garantito il suo patrocinio in ragione dell’alto valore umanitario e sociale delle attività messe in campo.
Si tratta di una iniziativa, proposta dall’Associazione Amicizia Sardegna Palestina attraverso l’organizzazione libanese Nuwat – Social Solidarity Center, che ha riguardato complessivamente circa trecento ragazzi palestinesi e siriani fra i 6 e i 18 anni, attualmente residenti nei campi profughi di Ain El Hilweh, Badawi, Burj Al Barajneh e Naher al Bared in Libano.
SI è coinvolti i ragazzi all’interno di percorsi di contrasto alla dispersione e di recupero scolastico e, al contempo, si è fornito supporto informativo e psicologico alle famiglie, per aiutarle ad accompagnare i giovani nello sviluppo di competenze orientate alla prosecuzione degli studi o all’avviamento professionale.
Nel corso della mattinata si sono esposti anche i risultati del progetto, che ha ottenuto incoraggianti percentuali di successo particolarmente nell’uscita dall’analfabetismo e nel recupero delle lingue inglese ed araba.
La parte sarda del progetto ha visto protagonista una rappresentanza delle classi primarie e secondarie dell’Istituto Comprensivo 2 “Maria Lai” di Quartu Sant’Elena. Si sono coinvolti i bambini e i ragazzi nei mesi scorsi all’interno di laboratori guidati di 15 ore, finalizzati attraverso letture e filmati a favorire la conoscenza del contesto e lo scambio coi loro coetanei in Libano.
Al termine del percorso laboratoriale gli alunni quartesi hanno potuto conoscere direttamente via web i loro compagni, scambiando esperienze e conoscenze reciproche con l’ausilio dei mediatori culturali forniti dall’associazione Sardegna-Palestina.