Chi fa alimentazione sana butta via meno cibo

Chi fa alimentazione sana butta via meno cibo

Il nome del progetto e chi l’ha finanziato e quali sono stati i criteri usati

Le persone che seguono i dettami di una corretta alimentazione gettano via meno cibo e aiutano il pianeta rispetto a quelli che non lo fanno. Oltre a ciò mangiano anche meglio. Questo si evince dai risultati del progetto Fao Waste, sovvenzionato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase), creato e diretto dall’Osservatorio su surplus, recuperi e sperperi alimentari (Oersa) del Crea Alimenti e Nutrizione, con una ricerca riguardante la relazione tra gli indicatori Aidgi (Adherence to Italian Dietary Guidelines Index). Codesto parametro denota quanto vengono rispettati i dettami in campo nutrizionale. A ciò si deve aggiungere anche l’ Hfwbs (Household Food Waste Behaviours).Questo invece è criterio che indica quanto le condotte delle persone sono diligenti nel ridurre ed evitare lo sperpero per quanto riguarda l’alimentazione campo.

I risultati dello studio sull’alimentazione eseguito dal Centro di Ricerca

Dagli esiti della ricerca, eseguita dalle studiose del Crea Laura Rossi e Federica Grant su un campione di 2.869 maggiorenni risulta che è presente una lieve prevalenza delle donne (52%). E’ inoltre risultato evidente che più o meno il 30% degli abitanti del Belpaese appare poco incline a seguire i consigli in campo nutrizionale. Il 21,5% segue i suggerimenti in forma medio-bassa, il 25,5% bassa e il 24% elevata. Tra i sottogruppi di popolazione, una scarsa adesione è stata registrata tra gli uomini (34,4), i ragazzi (40%) e chi abita in famiglie costituite da molte persone (42,3%). Un’alta adesione alle raccomandazioni si è notata tra le donne (29,6%), i più anziani (34,9%) e chi vive in famiglie costituite da due soli individui con due(29,3%).  

La correlazione tra le persone che seguono Aidgi e lo spreco alimentare

Una seguente ricerca svolta in maniera più dettagliata ha fatto notare che vi è una relazione diretta tra un’elevata conformità ai dettami sull’alimentazione (alto Aidgi) e una positiva propensione dei consumatori ad attuare comportamenti che mirano a una riduzione dello spreco alimentare (alto Hfwb).

I vantaggi di chi segue i consigli alimentari rispetto a chi non li segue

Infatti, circa il 35-40% del campione con maggiore partecipazione ai dettami pare possedere anche alte capacità nel pianificare la spesa e l’uso del cibo. Quindi comprende al meglio le giuste porzioni da portare in tavola, non facendo compere dettate dall’impulso e recuperando i resti del pasto precedente, prorogando la shelf-life di un alimento tramite una cucina fantasiosa. Al contrario, chi ha pensato di seguire poco o niente i consigli sull’ alimentazione pare non aver accolto nessun tipo di conoscenza a evitare lo sperpero alimentare.  

Le considerazioni della coordinatrice del progetto

“Dai elementi finora in possesso si evince in maniera chiara che chi tiene alla sostenibilità in ambito alimentare e ai consigli in campo nutrizionale bada anche in maniera anche a quella ambientale e sociale”, afferma Rossi, coordinatrice del piano, dirigente di ricerca del Crea Alimenti e Nutrizione.  

Le conclusioni della dirigente Rossi

“In un futuro non troppo distante sarà di fondamentale importanza riconoscere i sottogruppi di individui con la più bassa diligenza a queste tematiche e divulgare campagne di responsabilizzazione pensate ad hoc su questi argomenti. Questo per aumentare il numero di partecipazione a modelli di vita più salutistici e incrementare la consapevolezza in forme più generali di tollerabilità”. 

About Giorgio Saitz

Appassionato di calcio a livello enciclopedico con la passione per l'economia e la giurisprudenza

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