Ripercorrere la storia attraverso una strada, Via D’Amelio. La memoria riporta alla luce nomi di donne e uomini di Stato e di giustizia.
La memoria abbraccia il ricordo nel podcast dedicato all’anniversario della strage di Via D’Amelio a Palermo, colpita da un attentato di stampo mafioso nei confronti del magistrato Paolo Borsellino e dei sei agenti della sua scorta, uccisi il 19 luglio 1992.
Si racconta l’esordio di carriera del giudice, già magistrato a 23 anni, passando per l’amicizia salda col collega Giovanni Falcone, ucciso 57 giorni prima sull’autostrada per Capaci insieme alla moglie e alla scorta in un’esplosione.
Si ripercorrono gli attimi precedenti all’attentato, la decisione dei mandanti, la messa a punto del piano stragista da parte dei mandamenti e la scelta degli esecutori dell’opera per eliminare la minaccia di una giustizia efficiente e capace di garbuglio di tentacoli che asfissiavano Palermo da molti anni.
La memoria riporta alla luce nomi di donne e uomini di Stato, morti come innocenti nel pieno esercizio del loro dovere, da magistrati, da agenti, da cittadini, tutti insostituibili attori nella decreti e leggi.
Un viaggio attraverso le tappe della legislazione al contrasto della criminalità: si citano decreti e leggi, come lo stesso 41 Bis, applicato all’indomani della strage di via D’Amelio, e le mobilitazioni, conseguenti alle azioni decisive che hanno favorito il percorso della magistratura, senza tralasciare le iniziative di massa e le azioni politiche divenute poi esecutive: si pensi alla rabbia dei palermitani durante i funerali di stato dei sei agenti di scorta alla Cattedrale di Palermo, il 21 luglio del 1992.
Le tappe processuali, le indagini e i segreti dell’agenda rossa restituiscono ancora, a distanza di 31 anni, numerosi interrogativi sui responsabili dell’accaduto, sui prolungamenti processuali e sulle dichiarazioni dei testimoni.
Tutti i Podcast hanno scopo di inclusione sociale.