Durante la seconda guerra mondiale, come continuazione della campagna d’Italia, il 9 settembre 1943, gli Alleati sbarcarono a Salerno attraverso l’operazione militare “Avalanche”.
L’evento dal punto di vista storico militare rappresenta un evento rilevante per la liberazione di Napoli assediata dai tedeschi. Gli alti comandi alleati intendevano costituire un’importante testa di ponte e da lì occupare di slancio Napoli con il suo fondamentale porto, utile per rifornire le truppe impegnate sul fronte italiano.
Il generale Mark Clark condusse l’attacco anfibio con il concordato appoggio dell’8th Army britannica del generale Bernard Law Montgomery. Lo sbarco avvenne durante la comunicazione del maresciallo Pietro Badoglio dell’armistizio intervenuto tra gli Alleati e gli italiani. La notizia, del tutto inattesa, provocò grandi manifestazioni di gioia.
La guerra con l’Italia era finita! Nessuno pensava più ai pericoli. Tutti erano convinti che, invece di una battaglia, a Salerno ci sarebbe stata ad attenderli una folla in festa ma così non fu. Alle 3,30 di mattina del 9 settembre Clark diede dunque il via all’operazione “Avalanche”.
I numeri
55.000 uomini delle truppe anglo-americane sbarcarono nel Golfo di Salerno, coperti da una forza navale che disponeva complessivamente di 4 corazzate, 7 portaerei, 11 incrociatori e alcune decine di caccia, oltre ad unità di scorta. Nell’arco di due giornate, però, subirono i violenti contrattacchi delle divisioni in affluenza della 10. Armee del tenente generale Heinrich von Vietinghoff, che il feldmaresciallo Albert Kesselring (comandante supremo tedesco per il Mediterraneo) aveva opportunamente concentrato sulle alture dominanti il golfo.
I tedeschi, in particolare, sfruttarono un largo varco tra i due corpi d’armata che componevano la 5th Army, coincidente con il fiume Sele, e riuscirono a penetrare a fondo nella testa di ponte rallentando la resa. Dopo dieci giorni di aspri combattimenti gli Alleati, che pure avevano subito perdite molto più elevate dei tedeschi, riuscirono a uscire dalla testa di ponte il 19 e a riorganizzarsi in vista dell’avanzata verso Napoli.