Passato e futuro in tema di diritti per le donne. La storia racconta le vicende della poetessa lucana Isabella Morra
La storia che raccontiamo è quella di Isabella Morra, la poetessa lucana vissuta nella prima metà del ‘500 e barbaramente uccisa nel borgo rurale di Favale (oggi rinominata Valsinni, nell’omonimo Parco letterario, nell’area Sud della Basilicata), la cui tragica storia continua a vivere nella memoria della sua terra.
Isabella è una e tante perché la sua storia è, purtroppo, ancora troppo attuale, nel drammatico incrocio fra condizioni femminili rinnegate e convinzioni sociali maciste, in cui c’è ancora tanta strada da fare in tema di uguaglianza dei diritti e di rispetto per l’inclusione e la diversità.
Ciò che in epoca rinascimentale viene considerato un atto di difesa dell’onore familiare – e che oggi definiremmo femminicidio – in effetti nasconde la viltà di chi teme la libertà di pensiero e di espressione: come non pensare alle donne iraniane, che in questi mesi stanno rivendicando, con forza, i loro diritti e la loro voglia di un mondo migliore e più libero.
L’attualità
Tanti i rimandi all’attualità, dunque, con al centro il tema della libertà che, per fortuna, è a noi giunta attraverso le rime della poetessa, conservate gelosamente e celebrate da molti anni in uno spettacolo itinerante che anima il borgo e il Castello di Valsinni e che richiama l’attenzione di migliaia di spettatori.
Isabella, che ascoltiamo in alcuni suoi versi grazie ad un’attrice, è considerata una figura femminista ante-litteram, la cui voce rimane impressa nella mente di chi la ascolta; la sua storia, narrata fra le vie del suo borgo, lascia un insegnamento profondo a chi la accoglie, riportando la mente indietro nei secoli, e allo stesso tempo inducendo a riflettere su ciò che l’eredità di Isabella ci lascia.
La scelta di narrare la vicenda in questo podcast deriva dalla volontà di rendere giustizia alla figura della poetessa, e di lasciare che tante altre orecchie possano ascoltare questa storia.