Covid variante Kraken molto contagiosa ma non pericolosa

Covid: variante “Kraken” molto contagiosa ma non pericolosa

Lungi dall’essere risolta, la pandemia da SARS-CoV-2 continua a diffondersi in molti Paesi tra cui il nostro.

La gravità dell’infezione da covid si è notevolmente ridotta, sia per la protezione offerta dai vaccini, sia per una minore patogenicità del virus stesso. Le nuove varianti, che continuamente si sviluppano, sembrano acquisire una capacità di contagio maggiore, ma una minore aggressività clinica.

All’inizio del 2023 una sottovariante di Omicron chiamata XBB.1.5, o Kraken, si è diffusa molto in diverse aree geografiche e potrebbe rappresentare una minaccia nel determinare nuove ondate. Questa variante costituisce attualmente circa il 28% dei casi di COVID-19 a livello nazionale negli Stati Uniti e oltre il 70% nel nord-est del Paese, secondo le proiezioni dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) di Atlanta. 

Dai primi di dicembre ai primi di gennaio sarebbe passata dal 2% al 28% e la sua prevalenza è in aumento a livello globale. Secondo il CDC Europeo esiste il rischio che questa variante possa avere un effetto crescente sul numero di casi di COVID anche in Europa, ma non nei prossimi mesi di inizio 2023, poiché la variante è attualmente presente solo a livelli molto bassi.

Al momento non sono invece disponibili informazioni sufficienti per valutare eventuali cambiamenti nella gravità dell’infezione associati alla variante. Per misurare al meglio l’impatto di Kraken i ricercatori dovrebbero considerare i casi ospedalieri e le valutazioni di gravità della malattia che ad oggi non sembrano allarmanti.

La variante XBB.1.5 discende dal lignaggio BA.2, che è una propaggine di Omicron comparsa all’inizio del 2022. La proteina spike di XBB presenta una serie di mutazioni che aumentano la capacità della variante di eludere (evitare) gli anticorpi prodotti dai vaccini. Ciò ha contribuito alla sua diffusione negli ultimi mesi, in particolare in Asia, dove ha causato un’impennata di casi a Singapore.

L’alta contagiosità delle nuove varianti

Una cosa su cui i ricercatori concordano è che XBB.1.5, come il suo predecessore XBB, è un virus molto capace nell’evasione immunitaria, cioè altamente capace di evitare la risposta immunitaria. Questo perché presenta numerose mutazioni sullo spike, che bloccano l’efficacia degli anticorpi generati dalla vaccinazione e dall’infezione, compresi quelli di precedenti ceppi Omicron.

Tuttavia, nei test di laboratorio si è osservato che i vaccini bivalenti attualmente disponibili aumentano i livelli di anticorpi in grado di bloccare l’infezione da XBB (e probabilmente da XBB.1.5). Probabilmente però nel prossimo futuro, a seguito della pressione di controllo esercitata dalle vaccinazioni, vedremo sorgere numerose nuove varianti anche derivanti da Kraken. Questo potrebbe ritardare la speranza che l’emergenza globale COVID-19 finisca nel 2023, come auspicato anche dal direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Di conseguenza, certamente non bisognaabbassare la guardia, data la devastazione che la malattia continua a causare: la rapida diffusione della variante Omicron in Cina, dopo che sono state allentate le misure di controllo della pandemia, sembra indicare che il Paese debba affrontare la prospettiva di un milione di morti nel corso del prossimo anno. Per fortuna i dati informano che chi si è vaccinato con tutte le dosi previste, comprese quelle di richiamo, continua a essere protetto dalle forme gravi di tutte le varianti di Omicron.

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