Una cinquantina di missive scritte dalla Regina di Scozia decifrate all’Università di Kassel
Svelate, dopo cinque secoli, una cinquantina di lettere scritte da Maria Stuarda, Regina di Scozia. Lettere decifrate dall’Università di Kassel che rivelano dettagli inediti della prigionia e del rapimento del futuro Re Giacomo. Il gruppo di ricerca, guidato da George Lasry, Norbert Biermann e Satoshi Tomokiyo, ha individuato le lettere nella Biblioteca nazionale francese, compreso il sistema di cifratura e ricostruito il significato degli scambi.
Il lavoro ha permesso agli studiosi di analizzare 57 missive, 50 delle quali erano finora sconosciute agli storici, realizzate tra il 1578 al 1584. Le corrispondenze di Maria Stuarda raccontano dettagli affascinanti sulla sua prigionia. La maggior parte indirizzate a Michel de Castelnau de Mauvissiére, l’ambasciatore francese in Inghilterra e sostenitore della sovrana scozzese.
“Abbiamo decifrato codici segreti di re e regine in precedenza – sostiene George Lasry -, questo lavoro è stato assolutamente affascinante, perché comprendeva numerosi scritti inediti e perché l’autrice ha svolto un ruolo fondamentale nella storia. Le scritture rappresentano un corpus voluminoso su Maria Stuarda, per un totale di 50 mila parole che getta nuova luce sui suoi anni di prigionia in Inghilterra”.
La scoperta
Tra i temi chiave si evince la sopportazione delle proprie condizioni, le trattative di negoziazione intraprese con Elisabetta, la sfiducia e l’animosità nei confronti del maestro di spionaggio Sir Francis Walsingham e il conte di Leicester Robert Dudley. Nelle parole di Maria si evince inoltre l’angoscia per il rapimento di James, futuro re Giacomo I d’Inghilterra, avvenuto nell’agosto del 1582.
“Si tratta della scoperta più significativa sulla Regina di Scozia nell’ultimo secolo – commenta John Guy, autore della biografia della sovrana che ha ispirato un lungometraggio di Hollywood – ,mi sono sempre chiesto se un giorno gli originali scambi epistolari sarebbero venuti alla luce. Sono davvero entusiasta”. “Abbiamo fornito solamente una prima interpretazione delle lettere – conclude Lasry -, un’analisi più approfondita da parte degli storici potrebbe portare a una migliore comprensione degli anni di prigionia di Maria Stuarda“.