Il calo dei prezzi registrato dall’Istat è solo una illusione ottica dovuta alla diminuzione dei listini dei beni energetici che hanno registrato una marcata flessione negli ultimi mesi.
A gennaio l’inflazione al consumo è rallentata, secondo le stime Istat riportate nella sua nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, pubblicata oggi. Lo scenario internazionale a inizio 2023 è caratterizzato da una generalizzata moderazione delle pressioni inflazionistiche, dovuta al calo dei prezzi dei prodotti energetici, che alimenta le attese di un più graduale aumento dei tassi di interesse nei principali Paesi.
In Italia, però, l’economia rallenta. Il Pil italiano, in base alla stima preliminare, ha segnato negli ultimi tre mesi dello scorso anno la prima variazione congiunturale negativa dopo sette trimestri consecutivi di crescita.
Quanto ai consumatori e alle imprese, le indagini Istat sulla fiducia, a gennaio, hanno fornito indicazioni differenti. La fiducia dei consumatori ha mostrato un peggioramento diffuso tra le sue componenti, mentre quella delle imprese è aumentata per il terzo mese consecutivo.
Analisi Codacons
Secondo l’analisi del Codacons, il calo dei prezzi registrato dall’Istat è solo un’illusione ottica dovuta alla diminuzione dei listini dei beni energetici, che hanno registrato una marcata flessione negli ultimi mesi. Al netto dell’energia, purtroppo, i listini al dettaglio continuano a mantenersi a livelli elevatissimi e a svuotare le tasche degli italiani.
Al netto dell’energia, purtroppo, i listini al dettaglio continuano a mantenersi a livelli elevatissimi e a svuotare le tasche degli italiani. Lo afferma il Codacons, commentando la nota mensile Istat sull’andamento dell’economia. Gli indicatori economici, dal Pil alle vendite al dettaglio, passando per la fiducia dei consumatori, sono tutti negativi. La leggera riduzione del tasso d’inflazione registrato a gennaio non basta a decretare la fine dell’emergenza prezzi. Il rallentamento nell’ultimo mese è da attribuire unicamente al forte ribasso dei prezzi dei Beni energetici regolamentati, che passano su base annua da +70,2% a -10,9%. Al contrario si è accentuata l’inflazione per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto, che passano dal +8,5% al +9,0%, e gli alimentari continuano a mantenersi su livelli elevati (+12,8%).