Oggi vi portiamo alla scoperta del cinema trash, partendo dai “classici” italiani come Albakiara a quelli internazionali come Sharknado. Ma qual è la definizione corretta di cinema trash? E soprattutto, ne esiste davvero una? Ve ne parliamo in questo podcast.
Podcast e montaggio a cura di Martina Ottaviano
Il cinema trash italiano è un genere cinematografico che ha avuto origine negli anni ’70 e ’80, e che ha continuato a prosperare fino ai giorni nostri. I film trash italiani sono caratterizzati da una serie di elementi, tra cui:
- Una trama assurda e improbabile
- Una recitazione scadente
- Effetti speciali pessimi
- Una violenza gratuita e spesso gratuita
- Un’atmosfera kitsch e grottesca
I film trash italiani sono spesso considerati come prodotti di serie B, ma in realtà hanno conquistato un pubblico di culto di appassionati e cinefili. Questi film sono infatti apprezzati per il loro umorismo, la loro ironia e la loro capacità di divertire e stupire.
Alcuni dei film trash italiani più famosi sono:
- “L’uomo puma” (1980), con Lino Banfi
- “La croce dalle sette pietre” (1987), con Franco e Ciccio
- “Quattro carogne a Malopasso” (1989), con Tomas Milian
- “Bambola” (1991), con Nadia Cassini
- “Aria compressa – Soft Air” (1997), con Enrico Brignano
I film trash italiani hanno avuto un impatto significativo sulla cultura popolare italiana. Hanno contribuito a creare un immaginario collettivo fatto di stereotipi e luoghi comuni, che sono spesso citati e parodiati in altri film, programmi televisivi e opere letterarie.