Il Pianeta Fai Da Te di Monica Corimbi e Giovanni Carroni con Monica Corimbi e Monica Farina il 19 febbraio al Teatro Intrepidi Monelli
Una moderna favola ecologica per (ri)scoprire l’arte del riciclo con “Il Pianeta Fai Da Te” del Bocheteatro, in cartellone domenica 19 febbraio alle 18 al Teatro Intrepidi Monelli di Cagliari per un nuovo appuntamento con il “Il Teatro delle Meraviglie”, la rassegna dedicata a ragazzi e famiglie organizzata dal Teatro Actores Alidos.
La pièce scritta da Monica Corimbi e Giovanni Carroni (sua la regia) e interpretata dalla stessa Monica Corimbi con Monica Farina affronta in chiave fantastica e ludica il tema complesso dell’inquinamento ambientale, proponendo ai piccoli spettatori (e non solo) interessanti e utili spunti di riflessione sul concetto stesso di “rifiuto”.
In uno scenario quasi post-apocalittico, tra montagne di spazzatura compare una misteriosa astronave con a bordo due strani personaggi cui è affidato il compito di svelare ai giovanissimi spettatori (e non solo) l’importanza del rispetto della natura.
L’arte del riciclo
La nuova vita degli oggetti e l’arte del riciclo sono al centro de “Il Pianeta Fai Da Te” del Bocheteatro, originale e coinvolgente spettacolo, scritto da Monica Corimbi e Giovanni Carroni (che firma anche la regia) in cartellone domenica 19 febbraio alle 18 al Teatro Intrepidi Monelli di Cagliari per il penultimo appuntamento con la XX edizione de “Il Teatro delle Meraviglie”, la storica rassegna dedicata a giovanissimi e famiglie organizzata dal Teatro Actores Alidos con la direzione artistica di Gianfranco Angei.
Sotto i riflettori la stessa Monica Corimbi insieme con Monica Farina per un avventuroso viaggio in un prossimo futuro, tra paesaggi post-apocalittici e vagamente beckettiani: tra montagne di rifiuti si aggirano due strani personaggi, giunti a bordo di una misteriosa astronave, che sveleranno i segreti del riuso e le tecniche per riconoscere e “differenziare” i materiali, per provare a immaginare nuove funzioni o trasformazioni per quegli scarti normalmente destinati alla distruzione.
Una pièce a misura di bambine e bambini
Una pièce a misura di bambine e bambini, per avvicinarsi in chiave ludica e fantastica – anzi fantascientifica – ad un tema importante e attuale, estremamente complesso, come lo smaltimento dei “manufatti” e degli articoli industriali realizzati dall’uomo e diventati inutili, spesso raccolti in discariche o ecocentri o magari convogliati nei termovalorizzatori per la produzione di energia elettrica.
“Il Pianeta Fai Da Te” – con le musiche originali di Stefano Ferrari e pupazzi e animazione a cura di Monica Corimbi e Grazia Umana – punta a informare e sensibilizzare specialmente le giovani generazioni sulle conseguenze dell’inquinamento dell’ambiente e dello sfruttamento indiscriminato delle risorse, a breve e lungo termine, e sulla necessità di impegnarsi per salvaguardare la natura.
Tra le strategie efficaci per ridurre i danni e l’impatto della presenza e delle attività della specie umana sul delicato equilibrio dell’ecosistema, il riciclo ha la duplice funzione di evitare l’accumulo di rifiuti e di moderare il consumo delle cosiddette “materie prime”, sempre più rare e preziose: spazio quindi alle varie modalità e alle finalità della raccolta differenziata, alla suddivisione per categorie e alla consegna o al ritiro, che variano da città a città.
In qualche modo imparare a riconoscere e separare i materiali assume la forma di un gioco di abilità, oltre che di intelligenza, e non per caso esistono delle vere e proprie competizioni, promosse dalle istituzioni, in cui scuole e comunità danno il meglio di sé e insieme mitigano l’impatto ambientale, innescando un vero circolo virtuoso.
Le regole del consumismo ma in armonia con la natura
Ne “Il Pianeta Fai Da Te” oltre a imparare filastrocche e canzoncine “a tema”, i piccoli spettatori e spettatrici diventano a loro volta protagonisti, in teatro ma ancor più nella vita reale, perché la pièce offre suggerimenti e stimola la fantasie sulle innumerevoli possibilità di riutilizzo di oggetti e materiali, in contrasto con le regole del consumismo ma in armonia con la natura.
Fin dagli stessi elementi e oggetti di scena, tutti creati per mezzo del riciclo, come esempio della potenzialità nascosta in tutto quel che circonda, purché si impari a guardare davvero senza schemi o pregiudizi, per lasciarsi guidare dall’intuizione e dall’immaginazione. In compagnia dei due stravaganti protagonisti, il percorso di esplorazione riparte da quelle cose che si è così abituati a avere vicino, tanto da non vederle quasi più, identificandole semplicemente in base all’uso: un esperimento sensoriale, per reimparare a scorgere le forme, i colori, la densità, le misure e le proporzioni, invece di limitarsi a muoversi distrattamente tra le tante meraviglie presenti, anche, nella dimensione del quotidiano, e magari progettare nuove funzioni, lasciandosi guidare dalla propria creatività.
La sezione ludica – già sviluppata attraverso numerosi laboratori – rappresenta la parte più interattiva, fondamentale nell’esperienza conoscitiva, perché si affida all’estro e al talento dei partecipanti, permettendo lori di reinventare e ridisegnare il mondo, rammentandogli che non si deve mai dare nulla per scontato, che le potenzialità racchiuse in ogni oggetto, anche il più elementare, sono infinite e come accade durante il gioco tutto può trasformarsi in ciò che si desidera, e – il che non guasta – che è opportuno concedere anche una seconda chance, e un’occasione di rinascita.
L’idea stessa di “rifiuto” si arricchisce di molteplici sfumature
L’idea stessa di “rifiuto” – normalmente associata alla comune spazzatura – si arricchisce di molteplici sfumature, a partire dai differenti significati che la parola assume a seconda del contesto: si può intendere come “negazione di una richiesta”, come “proibizione” e perfino come “rinuncia”, quindi una sorta di limitazione «con cui occorre fare i conti»; ma riguarda anche ogni «elemento emarginato, sfruttato e rimosso» a cui diventa possibile attribuire «una nuova funzione»; e poi – come ben sanno gli archeologi, che ne fanno oggetto di studio per decifrare le tracce di una civiltà – si può provare a considerare «il rifiuto come indizio di una storia da decifrare e ricostruire».
E su “Il Pianeta Fai Da Te” ancora una volta saranno gli spettatori a decidere tra le tante interpretazioni quella o quelle che gli sembrano più adatte, senza dimenticare che ogni cosa può assumere differenti valenze concrete e simboliche a seconda della sensibilità e della fantasia di chi guarda.