In questa puntata si discute del tempo trascorso sui social network: è un bene o un male passare la maggior parte del proprio tempo essendo spettatori delle vite degli altri piuttosto che essere protagonisti della propria vita?
La prima intervistata ammette di passare diverso tempo al computer e al cellulare sia per lavoro che per svago sui social network.
Da ex insegnante dichiara : ”È fondamentale una corretta educazione informatica per le nuove generazioni. Non solo social network. Difatti con i giovani ho specificato quali possono essere le conseguenze, soprattutto in età di sviluppo, dell’impatto dell’utilizzo dei mezzi telematici sulla vita di ognuno. Tra le cose positive c’è la possibilità di creare una vera e propria rete di confronti, di collegamento per il dialogo e di discussione. Situazioni che tuttavia possono portare ad avere anche risvolti negativi.”
Riallacciandosi alle parole di quest’ultima, l’altra ospite della puntata afferma che si può inciampare nella rete. Ci si può ritrovare in contesti e talvolta, in questioni spiacevoli, che possono portare ad incontrare persone sbagliate.
Ciò incrementa il fenomeno del cyber bullismo o il sexting e porta gli individui a disconnettersi dalla realtà. Netflix ne fa un documentario ed evidenzia la pericolosità per l’essere umano di diventare un mero prodotto del mercato.
Tra le note positive, viene introdotta la figura dell’influencer, che diventa ad oggi un vero e proprio lavoro.
Ad essere influenzati sono “gli spettatori dello schermo” , coloro che si fanno condizionare dall’offerta di chi ha un grande seguito.
Viene dichiarato che spesso non esiste differenza tra la vita reale a quella dei social networks, dove la vita sembra perfetta.
Un consiglio che le due intervistate danno è quello di non confrontarsi e di non vivere paragonandosi agli altri, piuttosto vivere la propria realtà. La libertà di espressione è legittima, ma deve esserci criterio.