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Leonardo intuì il segreto della gravità prima di Newton

Leonardo da Vinci intuì il segreto della gravità prima di Newton

I molteplici interessi la visione futuristica del pensatore toscano

Leonardo da Vinci oltre a dedicarsi la pittura è stato uno scienziato. Infatti fantasticava su veicoli volanti “rifletteva sui misteri della gravità”, afferma il New York Times, che espone come Leonardo abbia fatto prove minuziose per avere maggiori notizie sulla legge di gravità “cento anni prima di Galileo e circa due secoli prima di Newton”. Gli interessi di Leonardo quindi spaziavano dall’arte alle nuove tecnologie.

Lo studio apparso in una nota rivista

All’inizio del mese il noto magazine “Leonardo” ha diffuso una nuova ricerca sui progetti dello scienziato e sulle sue prove in tema gravitazionale , che pone in risalto come egli fosse “un uomo impegnato a trovare una ferrea legge della natura per far luce sulla dinamica complessiva della caduta degli oggetti”. Dice a questo proposito Z. Jane Wang, docente di fisica alla Cornell University, che ha fatto alcune importanti studi su Da Vinci. Lo scienziato non basta definirlo come un artista versatile in quanto è stato il più importante personaggio del Rinascimento e “si beava della rinascita non solo dell’arte e della letteratura, ma anche della scienza e delle esplorazioni”.

Il codice Arundel

Afferma il professor Morteza Gharib, professore di aeronautica al California Institute of Technology e fautore di nuovi studi su Leonardo, che è considerato un teoreta attuale estremamente avanti per l’epoca in cui egli vive, d’aver appreso dei suoi test in campo gravitazionale mentre analizzava una versione online del Codice Arundel.

Cosa è e dove si trova il Codice in esame

Questa raccolta prende nome del collezionista britannico conte di Arundel, che lo aveva acquisito nei primi anni del 1700. Da Vinci esaminò migliaia di carte negli anni che vanno dal 1478 al 1518, cioè da quando aveva 26 anni fino ai suoi 66 anni, che fu l’anno in cui lo scienziato morì. Queste carte si trovano in questo momento alla British Library. La collezione ha al suo interno la sua celeberrima scrittura inversa, che si può perciò leggere allo specchio, in più vi sono diagrammi, schizzi e componimenti che coprono una vasta collezione di tematiche che vanno dal settore dell’arte all’ambito scientifico.

La scoperta del professore in merito al Codice Arundel

Tuttavia, ciò che ha richiamato l’attenzione di Gharib è quel che egli stesso chiama “un triangolo misterioso” nella parte parte superiore di pagina 143, la cui particolarità risiede nella maniera in cui il disegno dello scenziato mostra una brocca che, versando dal beccuccio, crea una serie di cerchi che formavano l’ipotenusa del triangolo. Così il professore ha utilizzato un programma per pc per rovesciare il triangolo e la scrittura al contrario e “di punto in bianco, l’immagine fissa ha preso vita. Potevo osservare che si muoveva”, afferma Gharib per la scoperta fatta.

I due effetti gravitazionali

In merito a ciò il giornale afferma: “Gli effetti nel campo della gravità sono normalmente visti come la caduta di un oggetto verso il basso, che si parli di una sfera o della mela di Newton”, ma osservando il disegno di Leonardo il dottor Gharib ha notato d’esser riuscito a separare gli effetti gravitazionali in due parti che mostravano un aspetto della natura normalmente tenuto nascosto”: il primo è stato osservare la naturale spinta verso il basso, il secondo quando chi reggeva la brocca l’ha spostata sulla traiettoria versando sabbia o altro”. 

L’esperimento di Leonardo

Nel schizzo, Leonardo annota dove era incominciato il movimento della caraffa con la lettera A, e per mostrare il materiale in caduta aggiunge una serie di righe verticali che scendono dalla linea superiore della figura mentre la serie s’allunga man mano che il lanciatore si distanza maggiormente dal punto di partenza. “Le lunghezze crescenti definivano l’ipotenusa”, ciò che ha trasformato la natura nascosta della gravità “in progressioni visibili”.

About Giorgio Saitz

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