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Spid e Cie, in arrivo l’identità digitale nazionale

L’obiettivo è far confluire i due servizi identificativi già in uso in un unico progetto. Il piano è in linea con le prerogative del Pnrr, che a sua volta vuole diffondere l’identità digitale. Si punta a farla utilizzare al 70% della popolazione entro il 2026. Il dipartimento per l’Innovazione del governo sta lavorando a un progetto, un’app, che realizzi l’identità digitale nazionale. Si punta a far confluire il sistema pubblico Spid e la Cie.

Come funziona l’identità digitale?

Come spiega Wired, è un passo in avanti verso l’identità comune digitale a cui sta lavorando la Commissione europea. Un’app dove archiviare le proprie informazioni personali. Secondo la testata specializzata in tecnologia l’esecutivo potrebbe essere pronto a lanciare una gara a breve. Il rischio ora è di trovarsi con un doppione dell’app europea, dato che Bruxelles si era già mossa in anticipo. La Carta di identità elettronica (Cie) viene emessa dal ministero dell’Interno ed è prodotta dall’Istituto Poligrafico eZecca dello Stato.

Costa 16,79 euro e per usarla servono un codice pin, il puk e un lettore apposito. Lo Spid è invece rilasciato dai Gestori di Identità digitale, soggetti privati accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale che forniscono e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Il gestore, oltre ad un documento di identità valido, chiede anche la tessera sanitaria o il tesserino del codice fiscale.

Come spiega l’Agid, tutte le pubbliche amministrazioni devono integrare nei propri sistemi informativi. Sia lo Spid sia la Cie abbandonando le vecchie credenziali. Secondo l’articolo 65 del Codice dell’Amministrazione digitale, i cittadini possono presentare per via telematica istanze e dichiarazioni alla Pubblica Amministrazione esclusivamente identificandosi attraverso Spid, Cie o Cns.

In questo caso le istanze e dichiarazioni sono equivalenti alle istanze e alle dichiarazioni sottoscritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto al procedimento. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha, tra i suoi obiettivi, proprio la diffusione dell’identità digitale. Entro il 2026 si punta a un utilizzo da parte del 70% della popolazione.

About Michela Corona

Studentessa in Scienze della Comunicazione, diplomata in Scienze Umane. Appassionata di musica, sport e fotografia. Esperienza lavorativa in vendita assistita, animazione e delivery. Nel tempo libero amo andare al mare o in montagna.

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