Riascolta la puntata del 25 febbraio 2023. Il programma in lingua sarda che racconta il territorio, la cultura e la radio. Condotto da Alessio Mura, in arte Su Maistu.
In Sardegna negli ultimi due secoli ha avuto luogo una costante e pesante azione per eliminare la lingua sarda. Nel 1949, subito dopo la guerra, probabilmente il 99% dei neonati sardi sarebbe stato capace, dopo qualche anno, di parlare in sardo. Oggi, nel 2017, la percentuale si è ribaltata. Riascolta la puntata del 25 febbraio 2023
“Ogni qualvolta nella vita di un popolo affiora il problema della lingua, vuol dire che stanno affiorando tutti i problemi politici ed economici”
Diverse convenzioni internazionali sanciscono il diritto di un popolo di praticare la propria lingua. Da ultimo, nel 1992 è stato siglato il trattato internazionale “Carta europea delle lingue regionali e minoritarie”. L’Italia ha firmato il trattato ma ancora non l’ha ratificato. “La Carta intende, da un lato, tutelare e promuovere le lingue regionali o minoritarie come parti del patrimonio culturale europeo in pericolo d’estinzione e, dall’altro, promuovere l’uso di queste lingue nella vita pubblica e privata”.
Succede in tutto il mondo, da sempre, e succede anche in Europa. A differenza di altri paesi d’Europa e del mondo, ci è stato negato l’uso ufficiale della lingua sarda nella scuola, nella pubblica amministrazione, nei media. Diversi studi di livello scientifico hanno dimostrato come il bilinguismo sia utile, sin dalla più tenera età, perché permette alle bambine ed ai bambini di avere diversi punti di vista, diverse visioni, per gli stessi fenomeni vissuti o percepiti.
Perché imparare il sardo? Una lingua è un mondo, un universo, un immaginario, un sistema relazionale, una capacità di raccontare e di vedere un territorio (in questo caso la Sardegna) unico ed insostituibile. Senza un senso, senza un percorso condiviso, un popolo è destinato ad un futuro di sventura, di annullamento. E’ ciò che sta succedendo ai sardi. La più importante minoranza linguistica italiana è quella sarda.