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CNR la molecola ngf per limitare i danni cerebrali

La molecola NGF per limitare i danni cerebrali

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di farmacologia traslazionale del Consiglio nazionale delle ricerche ha messo a punto, in uno studio preclinico, un trattamento di somministrazione intranasale della molecola NGF che potrebbe limitare le conseguenze dei traumi cerebrali, come l’insorgenza di disabilità motorie. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista British Journal of Pharmacology.
L’Istituto di farmacologia traslazionale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ift) di Roma, ha sviluppato un trattamento innovativo basato sull’inoculazione della molecola Nerve Growth Factor (NGF) per via nasale. Potrebbe ridurre gli effetti dei traumi cerebrali ed evitare anche il manifestarsi di disabilità di tipo motorio.

La sperimentazione

I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sul British Journal of Pharmacology. Si inserisce in un contesto di cura nel quale è necessario agire con la massima tempestività. È noto, infatti, che in conseguenza di un trauma cerebrale (lesione primaria) si possono verificare in breve tempo una successione di eventi molecolari e biochimici tali da peggiorare ulteriormente il danno. “Sappiamo che queste lesioni possono attivare una serie di conseguenze a cascata quali ischemie (per un ridotto apporto di sangue), ipossie (per carenza di ossigeno) e neuroinfiammazioni, che acutizzano la gravità e aumentano l’estensione della lesione, con esiti spesso permanenti e invalidanti. Il nostro studio nasce quindi dalla necessità di prevenire, o limitare, alcuni di questi meccanismi. Meccanismi che determinano l’insorgenza di danni secondari”, spiega Marzia Soligo del Cnr-Ift, autrice della ricerca.

Somministrazione di NGF umano

Nello studio, i trattamenti hanno previsto la somministrazione di NGF umano su modelli murini. A partire dal giorno seguente la fine del ciclo terapeutico, sono stati valutati l’insorgenza di sintomi di disabilità motoria e lo sviluppo di fenomeni di neuroinfiammazione. “Abbiamo potuto constatare che questa molecola, messa a disposizione da Dompé farmaceutici, inoculata immediatamente dopo il trauma cerebrale, riesce a limitare e prevenire lo sviluppo di danni secondari responsabili della progressione generalizzata del danno cerebrale, come le disabilità di tipo motorio, sia nella zona di impatto (corteccia parietale) che in altre aree del cervello, quali l’ipotalamo. Sappiamo che le lesioni cerebrali traumatiche (TBI), causano ogni anno in Europa circa 1,5 milioni di ricoveri. Queste lesioni cerebrali rappresentano uno dei maggiori problemi nel campo della neurologia. Le popolazioni pediatriche e adolescenziali risultano essere quelle più a rischio.”.

Il primo studio clinico con uso di NGF legale in italia

“Nell’ambito del progetto, inoltre, è in corso di svolgimento il primo studio clinico autorizzato in Italia. Prevede l’uso di NGF veicolato al cervello tramite somministrazione intranasale in bambini con esiti di TBI grave. Benché questo trattamento sia applicato a pazienti con traumi cronici – cioè a distanza di mesi dal trauma – l’aspettativa è che questi dati preclinici possano aprire all’esplorazione degli effetti del trattamento precoce con NGF. Dati da associare alle cure primarie per coloro che hanno appena subito una lesione cerebrale grave”. Conclude Luigi Manni, ricercatore del Cnr-Ift e primo autore della ricerca.
La ricerca è stata sviluppata nell’ambito di un progetto di medicina traslazionale finanziato dal Ministero della Salute. Oltre ai ricercatori del Cnr-Ift Marzia Soligo e Luigi Manni, ha visto il coinvolgimento di ricercatori clinici della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, guidati dal professor Antonio Chiaretti.

About Sonia Mandras

Studentessa di Beni Culturali & Spettacolo, con la passione per il mondo dell'arte e gli argomenti di aspetto socio-culturale. Occasionalmente cantante e musicista. Spiccato senso critico, propensione creativa e mente umanista.

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