Come sempre e tradizionalmente la Caccia al Tesoro parte da Isili, un paese del centro-sud della Sardegna che mantiene vive le sue tradizioni artigianali.
Parte da Isili la Caccia al Tesoro 2023. Come sempre e tradizionalmente la Caccia al Tesoro parte da Isili, un paese del centro-sud della Sardegna che mantiene vive le sue tradizioni artigianali, intorno paesaggi incantevoli, ideali per il turismo attivo, e vari siti archeologici. Si adagia a oltre 500 metri d’altitudine su un altopiano, all’interno di un paesaggio caratterizzato da vallate fertili e dolci colline coltivate.
Isili è un paese del Sarcidano di meno di tremila abitanti, al confine tra sud Sardegna e Barbagie. In origine centro agropastorale e artigianale, per lungo tempo è stato il principale centro sardo per la lavorazione del rame. Proprio i Gitaneris, che sono gli organizzatori della Caccia al Tesoro, sono famosi produttori ambulanti di oggetti in rame. I Gitaneris è una popolazione nomade che si stanzia definitivamente ad Isili in epoca spagnola, intorno al ‘500, e con la loro particolare lingua parlata s’arromanisca o s’arbareska ne fanno una caso distintivo dal punto di vista della storia linguistica in Sardegna. Purtroppo essendo una lingua solamente parlata e non scritta, trasmessa da secoli a secoli sta scomparendo perché sempre meno persone la parlano. Ma è proprio da questa anima gitana che l’Associazione culturale Gitaneris organizza La Caccia al Tesoro.
L’Associazione culturale Gitaneris ha inviato ai capitani delle vecchie squadre partecipanti all’ultima edizione della Caccia al Tesoro 2023 il Regolamento definitivo. La Caccia inizia ufficialmente la sera del 10 marzo. “Qualora ci fossero nuove compagini interessate, siamo pronti ad accettare chiunque – spiega l’associazione Gitaneris – e a fornire tutte le spiegazioni del caso. Tutti siete benvenuti e ci farà piacere condividere il divertimento con chiunque volesse cimentarsi in questo gioco!! Peggio per chi non partecipa!!!”
Una manifestazione che caratterizza appunto l’animo gitano dei Gitaneris e cioè lo spostamento ed è ciò che dovranno fare le squadre iscritte. Proprio per questo ogni squadra ha provveduto a rinforzarsi con componenti e collaboratori provenienti da varie località.
Sono 12 le squadre iscritte tra le quali ci sono le più famose: Mai una Gioia, capitanata da Andrea Meloni, vincitrice dell’edizione 2016; Perdeus ma ci seus, capitano Rossana Piras, che presenta come sempre il giocatore più anziano, Tziu Tonni, che compirà 99 anni; I Shardana, capitano Piermario Melis; SSSB, capitano Ester Podda; Sfigati ma gasati, capitano Lella Attisano; Amici di Maria, capitano Maria Antonietta Pirisi; I Reduci, capitano Giusy Moi, tutti gruppi che si sono consolidati nel tempo e che puntualmente partecipano alla gara.
Ma oltre ad Isili ci sono squadre che arrivano da tutta la Sardegna e cioè i team di Nuragus, Villanova Tulo, Orroli, Busachi, Dualchi, Macomer, Torralba, Cagliari, Lodè, Villamar e Bonorva. Ogni squadra comprende 25/50 partecipanti e a contendersi il Tesoro saranno circa 300 persone. Le squadre si cimenteranno in 20 prove per ognuna e sarà scaglionato in 5 tappe settimanali. L’anno scorso vinse “Perdeus ma ci seus” che trovò la pregevole pecora nera a Capo Pecora ad Arbus.
“Come sempre – spiega l’organizzatore Mario Corongiu – è previsto un filone conduttore che sarà svelato durante la gara”. In passato sono stati trattati argomenti come: la musica, Dante, i cavalli, la lingua inglese, il matrimonio, i poeti, i campioni dello sport, ecc.
Un momento di aggregazione molto forte che darà ai partecipanti la possibilità di scoprire anche luoghi, personaggi, aneddoti e curiosità legate al paese. Una festa per tutti, dunque, vincitori e vinti.