Migliaia di metri quadri di alghe infestanti sono fioriti nell’Oceano Atlantico.
Alimentata da attività umane come l’agricoltura intensiva della soia in Congo, in Amazzonia e nel Mississippi, che scarica azoto e fosforo nell’oceano, l’esplosione del Sargassum rappresenta di gran lunga la più grande fioritura di alghe del pianeta. La Great Atlantic Sargassum Belt, come viene chiamata, è visibile dallo spazio e si estende come un mostro marino attraverso l’oceano, con il naso nel Golfo del Messico e la coda in Congo.
Come si presenta il Sargassum e perché è un pericolo
Le specie di questo genere possono raggiungere la lunghezza di molti metri, sono generalmente di colore marrone o verde scuro a causa delle xantofille in esse contenute, ed in particolare della fucoxantina, il pigmento fotosintetico abbondante nelle alghe brune. Alcune specie hanno delle vesciche contenenti gas che aiutano la pianta a dirigere le fronde verso l’alto dove la luce è più abbondante. Molte alghe di questo genere hanno un corpo robusto e flessibile che resiste a forti correnti marine. Questa caratteristica flessibilità è garantita dalla presenza di una parete cellulare simile alle piante più evolute, ma con minor presenza di fibrille di cellulosa e maggior presenza di sostanza amorfa di natura polisaccaridica.
L’aspetto del Sargassum può ingannare. È bellissimo, stratificato come stuoie dorate sulla superficie dell’oceano aperto. Distinto da formazioni simili a bolle nei suoi steli che lo mantengono galleggiante in superficie, il sargasso pelagico si è disteso nell’Atlantico ben prima che Cristoforo Colombo attraversasse l’ampio Mar dei Sargassi: nel 1492 scrisse che temeva che la sua barca sarebbe rimasta intrappolata dentro. Ma anche i primi testimoni ne riconobbero il valore: fornisce un porto sicuro e un terreno fertile per pesci, tartarughe e altra vita marina.
Ciò che è allarmante è la velocità con cui sta crescendo. L’uomo ha delle responsabilità sulla crescita anormale di questa alga e deve il prima possibile correre ai ripari.
Il clima e l’ambiente stanno cambiando, il tempo di agire è adesso!