Una riflessione sul destino e sulla certezza di una predestinazione
“Destinazione non umana” di Valentina Esposito, una produzione Fort Apache Cinema Teatro sarà in scena da mercoledì 15 marzo alle 21 all‘AMA / Auditorium Multidisciplinare di Arzachena . Poi venerdì 17 marzo alle 21 al Teatro “Tonio Dei” di Lanusei. Prosegue Domenica 19 marzo alle 21 al Teatro Civico di Alghero e per concludere l’ultimo spettacolo sarà martedì 21 marzo alle 20.30 al Teatro TsE di Cagliari.
Il cast
La rappresentazione narra il destino di sette cavalli da corsa, che condividono il tempo dell’attesa prima della macellazione. Ricco il cast in scena: Fabio Albanese, Alessandro Bernardini, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Christian Cavorso, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Massimo Di Stefano, Michele Fantilli, Emma Grossi, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Piero Piccinin, Giancarlo Porcacchia, Fabio Rizzuto e Edoardo Timmi. Sono i protagonisti di un racconto corale e commovente.
I temi della rappresentazione
Una riflessione che pone al centro l’estrema fragilità dell’essere umano, inerme davanti al destino e sulla certezza di andare incontro alla fine ineluttabile. Questo a fronte delle responsabilità individuali e delle scelte che vengono permesse dal libero arbitrio. Una metafora della tragicità della condizione umana, nella contrapposizione tra gli animali più docili e utili, destinati fin dal principio a diventare carne da macello e gli esemplari privilegiati, capaci attraverso le proprie qualità di ritagliarsi un pezzetto di celebrità, l’approvazione di un pubblico ma che attendono alla fine la medesima sorte: la morte.
L’ambientazione
Un luogo astratto dal tempo, una specie di paesaggio interiore, dove fanno la loro comparsa anche figure femminili, tre cavalle-fattrici accanto a una bambina, personificazione della purezza e dell’innocenza in quel luogo contrassegnato dall’inquietudine, dalla rassegnazione davanti all’impossibilità di una fuga verso la libertà, con la paura per il futuro, ma dove si prova anche un profondo desiderio d’amore.
I significati dell’opera
“Destinazione non umana” coinvolge lo spettatore al centro di una visione lievemente sinistra, che potrebbe essere una ricostituzione del reale presa dalla prospettiva dell’animale cavallo. Il più elegante, nobile e sensibile degli animali, simbolo di libertà asservito alle logiche del consumismo imperante.