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L’inquinamento mette in crisi i moscerini

Secondo uno studio del Max Planck Institute, l’inquinamento atmosferico rende più difficile l’accoppiamento dei moscerini della frutta. Uno degli organismi più utilizzati nella ricerca biologica e, in particolare, genetica. Le femmine non riescono a riconoscere l’odore del maschio, in base al quale selezionano i compagni per la riproduzione.

L’inquinamento da ozono può interrompere la capacità dei maschi di emettere il loro odore caratteristico e rappresenta quindi una minaccia per il successo della riproduzione e l’anticamera di di un declino della popolazione.

L’inquinamento e i suoi effetti

L’ozono è un componente gassoso dell’atmosfera che, nella stratosfera, è di origine naturale e contribuisce a proteggere la vita sulla terra creando un filtro ai pericolosi raggi ultravioletti del sole.
Negli strati bassi dell’atmosfera terrestre, a livello del suolo, l’ozono in alte concentrazioni, può avere effetti dannosi sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.
L’ozono si definisce un inquinante “secondario” poiché non viene prodotto direttamente dalle fonti di emissione antropiche o naturali, ma si forma per reazione fotochimica di altri inquinanti quali ossidi di azoto, composti organici volatili, in presenza della luce solare. Le condizioni più favorevoli per la sua formazione si verificano durante la stagione estiva, caratterizzata tipicamente da forte insolazione, alte temperature e una ridotta ventilazione.

Elevati livelli di ozono e lunghe esposizioni possono generare irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all’apparato respiratorio, in particolare durante sforzi fisici. In ogni caso occorre ricordare che gli effetti dell’ozono sono contraddistinti da grandi differenze individuali e gli eventuali disturbi sanitari non hanno carattere cumulabile, ma tendono a cessare con l’esaurirsi del fenomeno di concentrazione acuta di ozono.

I moscerini della frutta

Con l’arrivo della stagione calda, possiamo rischiare facilmente di ritrovarci i moscerini in casa. A volte sembrano spuntare dal nulla, altre volte invadono i nostri ambienti per motivi evidenti. Li vediamo svolazzare soprattutto in cucina. Questi insetti appartengono a diverse specie di Ditteri.

Non si tratta di mosche neonate ma di insetti adulti di specie diversa con un proprio ciclo biologico e specifiche abitudini. Come suggerisce il nome, le loro dimensioni sono ridotte, non superano, di solito, i 3-4 mm. Presentano zampe allungate e sottili, hanno una buona capacità di volo. Alcune specie di moscerini sono predatrici di altri insetti come i parassiti delle piante. Altre dispongono di apparato pungitore e provocano punture attaccando persone, animali, piante.

About Michela Corona

Studentessa in Scienze della Comunicazione, diplomata in Scienze Umane. Appassionata di musica, sport e fotografia. Esperienza lavorativa in vendita assistita, animazione e delivery. Nel tempo libero amo andare al mare o in montagna.

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