Cenerentola Rossini 2

Cenerentola di Gioachino Rossini

teatro lirico di cagliari
Dietro le quinte
Cenerentola di Gioachino Rossini
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Cenerentola: Opera buffa in due atti su libretto di Jacopo Ferretti

“La Cenerentola ossia La bontà in trionfo”, non è la classica opera melodrammatica, ma un elegante dramma giocoso. Il librettista, Jacopo Ferretti, ispirandosi alla celeberrima fiaba di Charles Perrault “Cendrillon” e prendendo spunto anche da altri due libretti: “Cendrillon” di Charles Guillaume Etienne per Nicolò Isouard del 1810, ed “Agatina o la virtù premiata” su libretto di Francesco Fiorini per Stefano Pavesi 1814, compone un piccolo capolavoro.

L’entusiasmo del maestro

Rossini entusiasta del risultato compone la partitura in tre settimane, affidando al suo allievo Luca Agolini la composizione dei recitativi e di alcune arie “Vasto teatro è il mondo” “Sventurata! Mi credea” Ah, della bella incognita“. Cenerentola è figlia della collaudatissima tecnica dell’autoimprestito, ossia adoperare musiche composte in precedenza. Il rondò di Angelina è tratto dall’aria “Cessa di più resistere” dal “Barbiere di Siviglia”, mentre la sinfonia da “la Gazzetta”.

La Prima Assoluta

La prima assoluta ebbe luogo al Teatro Valle di Roma oggi intitolato alla compianta Franca Valeri. Il 25 gennaio 1817, il contralto Geltrude Righetti Giorgi, che era stata la prima Rosina nel Barbiere di Siviglia, cantò il ruolo della protagonista. Il debutto dell’opera fu sostanzialmente un fiasco. Dalle opere buffe rossiniane ci si aspettava più che un esito uno “scandalo”. L’opera buffa aveva di solito questi effetti sul puritano pubblico ottocentesco, vedi “il Barbiere di Siviglia”. Ma dopo alcune repliche, l’opera divenne popolarissima, orecchiabile, elegante, priva di infiorettature complesse e quindi, “cantabile”. Fece subito il giro del mondo nei grandi teatri d’opera conquistando il cuore del pubblico.

Cenerentola Rossini 1

L’aria creata per Moncada

Per valorizzare la parte di Alidoro, che nel 1820 doveva essere interpretato dal celeberrimo basso Gioacchino Moncada, Rossini sostituì l’aria composta da Agolini “Vasto teatro è il mondo” con una grande aria virtuosistica “Là del ciel nell’arcano profondo“, che viene tutt’oggi rappresentata.

Il capolavoro buffo

Grande capolavoro del teatro “buffo” Cenerentola non è di sicuro la classica opera lirica, frizzante irriverente e fuori dagli schemi, ci offre una prospettiva assolutamente diversa dal consueto cliché. I personaggi ruotano intorno alla protagonista Angelina, e ne determinano le sorti in un ”balletto” di colpi di scena e chiaroscuri.  

Conosciamo i Personaggi

Don Magnifico Barone di Montefiascone, aristocratico decaduto e squattrinato, involontariamente comico, stilisticamente è il tipico basso dell’opera buffa partenopea. E’ il Papà di Tisbe, Clorinda ed Angelina, detta Cenerentola; alla morte della madre di quest’ultima, ne eredita il patrimonio che usa per sopravvivere e per soddisfare la vanità delle stupide figlie. Sogna di uscire dalla spirale di debiti, accasando una delle figlie al principe.

Angelina detta Cenerentola rappresenta il personaggio positivo. La madre morì quando era piccola, lasciandola inconsapevole erede, di una pingue fortuna appartenuta al padre primo marito della defunta signora. Angelina il cui denaro è stato occultato da Don Magnifico. Vive come una serva, facendo la domestica per il patrigno e le sorellastre, ma sognando il riscatto.

Clorinda e Tisbe:  tipiche “brutte e stupide”. Viziate, immature, sciocche. Fanno il diavolo a quattro per accasarsi col falso principe, sdegnando l’offerta di matrimonio dello scudiero che in realtà è il vero principe).

Don Ramiro: E’ il principe che in cerca di consorte, Si traveste da scudiero perché come esso ci svela” in questa simulata sembianza, le belle osserverò”.

Dandini: lo scudiero che fa da principe per un giorno. A differenza del padrone musicalmente vive di luce propria.

Alidoro: precettore del principe Don Ramiro è il sostituto della fatina dai capelli turchini. E’ lui che invita il principe a scambiarsi di posto con Dandini. Entra in casa di Don Magnifico travestito da mendicante per indagare e cogliere il vero carattere delle pretendenti. Infine, permette la partecipazione alla festa di Cenerentola, e crea un incidente per consentire a Ramiro di ritrovarla.

Atto primo

Il sipario del primo atto si apre nel decadente castello di Don Magnifico: Tisbe e Clorinda le di lui figlie, si vantano allo specchio pavoneggiandosi e glorificandosi. Angelina, figliastra di don Magnifico, intona la malinconica “Una volta c’era un re”, interrotta dai rimproveri delle sorellastre. Travestito da mendicante entra Alidoro, per spiare incognito le tre sorelle e segnalare al principe i loro comportamenti. Egli chiede l’elemosina, le due sorellastre lo discacciano, Angelina invece gli offre la colazione, Alidoro ringrazia e va via. Don Magnifico viene svegliato dalle figlie “Miei rampolli femminini“, che lo avvertono dell’arrivo del principe, egli raccomanda alle figliole di comportarsi e vestirsi bene.

La furbizia del principe

Entra don Ramiro, in abiti da paggetto, si è scambiato i vestiti col servo Dandini per spiare il comportamento delle sorelle. Cenerentola lo nota, i due s’innamorano “Un soave non so che”. Subito dopo entra Dandini “Come un’ape nei giorni d’aprile“, seguito dai familiari, che non si accorgono dello scambio di persona. Dandini vezzeggia le sorellastre, che lo elogiano. Angelina chiede al patrigno di andare alla festa, ma lui la caccia sdegnosamente. Alidoro, commosso dalla scena la aiuta “Là del ciel nell’Arcano profondo”.

Il grande ballo

Nel palazzo reale, Dandini il Principe Ramiro decidono di mettere alla prova le figlie del Barone. Tisbe e Clorinda, sdegnate, rifiutano i vezzi del principe mascherato. Giunge una misteriosa fanciulla, riccamente vestita e velata, è Angelina, abbigliata da Alidoro per partecipare al ballo. Le figlie e il padre notano la somiglianza con Angelina. Ma le loro idee vengono smentite. L’atmosfera a tavola è strana: tutti hanno paura che il proprio sogno svanisca. Il recitativo “… ho paura che il mio sogno vada in fumo a dileguar!”conclude il primo atto.

Atto Secondo

Don Magnifico capisce che Cenerentola è la dama velata, è comunque sicuro che il principe sceglierà una delle sue figlie, alle quali svela che, per permettere loro di vivere nel lusso si è appropriato del patrimonio di Angelina. Cenerentola, infastidita da Dandini che cerca di sedurla, confessa il suo amore per il paggio. Ramiro è fuori di sé dalla gioia, Angelina prima di fuggire gli dà in pegno un braccialetto, lui dovrà cercarla per ridarglielo, Ramiro giura che la ritroverà “Sì, ritrovarla io giuro“.

Un segreto rivelato

Dandini rivela a don Magnifico di essere il cameriere del re “Un segreto d’importanza“, scatenando l’ira e l’indignazione del barone. Cenerentola ricorda i magici momenti vissuti al ballo e rimira il braccialetto. Don Magnifico e le sorellastre, rincasano infuriati per la rivelazione di Dandini. Si scatena un temporale, e la carrozza del principe per merito di Alidoro, si rompe davanti alla casa. Dandini e Ramiro chiedono ospitalità.

Un lieto fine

Don Magnifico, che spera di far sposare una delle figlie al principe. Ordina a Cenerentola di porgere una poltrona al principe, Angelina la dà a Dandini credendolo il principe. Il barone le indica Ramiro, i due giovani si riconoscono “Siete voi… questo è un nodo avviluppato”. I parenti, infuriati, rimproverano Cenerentola “Donna sciocca! Alma di fango!”. Ramiro e Dandini la difendono, annunciando punizioni sulla famiglia.

Il trionfo della bontà

Cenerentola invoca la pietà del suo sposo, la sua vendetta sarà il loro perdono. Arriva Alidoro, che gioisce della sorte di Angelina. Clorinda s’indispettisce alle parole del vecchio, Tisbe invece accetta Cenerentola come principessa, che salita al trono, concede il perdono alle due sorellastre e al patrigno “Nacqui all’affanno“, che, commossi, la abbracciano e affermano che nessun trono è degno di lei.

Il cast di questa edizione:

La parte di Angelina è affidata a Paola Gardina, soprano che non ha certo bisogno di presentazioni, affiancata da un Don Ramiro d’eccezione Dave Monaco, giovanissimo tenore ma già grande interprete Donizettiano.

Don Ramiro  Dave Monaco Chuhan Wang
Angelina, detta Cenerentola Paola Gardina Asude Karayavuz
Don Magnifico Giulio Mastrototaro Alex Martini 
Alidoro Pablo Ruiz Davide Giangregorio 
Dandini Christian Senn Andrea Vincenzo Bonsignore 
Clorinda Chiara Notarnicola
Tisbe Giuseppina Piunti  
Maestro concertatore e direttore Jonathan Brandani Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari 
Maestro del coro Giovanni Andreoli regia Leo Muscato
regista realizzatore Marialuisa Bafunno scene Andrea Belli 
costumi Margherita Baldoni luci Max Karbe

About Daniele Aquilotti

Passione per la radio, i cani, per il cibo, buon vino e la lirica

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