Giovedì 16 marzo alle 16.30 il convegno “Foto e documenti” per raccontare l’archeologia sarda tramite fonti e documenti.
Oltre 100 anni di storia dell’archeologia in Sardegna riemergono ora grazie a un prezioso lavoro di censimento dell’archivio storico della Soprintendenza archeologica di Cagliari che sarà presentato questa sera, alle 16.30, nella sala convegni di via Gallura 2 dell’Archivio di Stato di Cagliari.
Il rilevamento ha portato da 112 a 897 i faldoni e i fascicoli consultabili. I materiali Si tratta di corrispondenza istituzionale e privata, disegni, appunti, acquisti, dispute e oltre 8.000 fotografie. Un grande tesoro custodito tra documenti dell’archivio storico, uno strumento prezioso per ricostruire una parte della storia culturale della Sardegna tra il XIX e il XX secolo. Documenti prodotti dai vari uffici che si sono succeduti nel tempo, sia per la tutela archeologica che per quella monumentale e storico artistica e che testimoniano l’impegno di generazioni di funzionari e studiosi e i loro sforzi per la salvaguardia, lo studio e la divulgazione del patrimonio culturale sardo.
Gli enti coinvolti
Dopo vari traslochi e spostamenti, solo una piccola parte di questo patrimonio era disponibile per la consultazione, ma grazie ad un finanziamento ministeriale di 800.000 euro, destinato al progetto più ampio di restauro e valorizzazione del patrimonio dell’archivio fotografico della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Sardegna, in collaborazione con la Soprintendenza e l’Archivio di Stato di Cagliari, ha affidato all’impresa nuorese Taulara s.r.l. l’incarico (per un importo di euro 15.000) del censimento dell’archivio storico.
I documenti conservati
Un importo ridotto con un impatto notevole. Infatti ora tutti i documenti conservati (897 tra faldoni e fascicoli) sono disponibili per la consultazione. Le sorprese Il riordino ha inoltre riservato non poche sorprese, come il ricco epistolario dell’archeologo Antonio Taramelli, le note di Filippo Vivanet alla guida del Regio Commissariato dei Musei e Scavi di Antichità, o la documentazione degli scavi del giovane Giovanni Lilliu, impegnato nel ruolo di Ispettore della Soprintendenza. Il nuovo inventario permetterà agli studiosi di accedere a informazioni, fatti e notizie preziose per tutti i campi di studio, affiancando il lavoro ancora in corso sull’altro grande patrimonio della Soprintendenza di Cagliari, l’archivio fotografico.