Capofila del progetto è Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale assieme ad enti pubblici e privati di Italia, Francia e Spagna.
Saranno i semplici cittadini – pur sempre coadiuvati da biologi ed esperti – a osservare e raccogliere dati sui delfini, le balenottere e le tartarughe Caretta. Il progetto si svolge nel tratto di mare tra Cagliari e Palermo e su altre 15 rotte del Mediterraneo.
Il progetto europeo “Conceptu Maris” sarà attivo dall’estate 2023 (e sino al 2025) a bordo della Tirrenia grazie a Ispra che ha come partner in Sardegna l’Area Marina protetta di Capo Carbonara. Le vedette «I cittadini che amano la natura – spiega Fabrizio Atzori, direttore dell’Area Marina – potranno dare in concreto un contributo alla protezione e alla conservazione dei cetacei e delle tartarughe marine. Non è sufficiente infatti, per quanto preziosissimo, il solo utilizzo di tecnologie all’avanguardia come l’analisi di Dna ambientale».
Servono, insomma, gli occhi di tanti uomini e donne: «La sempre maggior quantità di plastica in mare – aggiunge Atzori – è un campanello d’allarme che ha spinto i ricercatori a conoscere ancora più a fondo la distribuzione e la biologia delle specie più diffuse. Per far questo, e studiare le strategie migliori per tutelare le specie, ci si affida anche ai tradizionali monitoraggi visivi in mare».
L’ingaggio Per far parte dei volontari occorre scegliere una delle 16 rotte e compilare il modulo nel sito Life Conceptu. Diversi i requisiti richiesti: essere maggiorenni, buon livello di concentrazione e partecipazione ad una formazione teorica online sul riconoscimento delle specie.
«Il progetto – conclude il direttore dell’Amp Fabrizio Atzori – si lega a doppio filo con gli obiettivi e le misure di conservazione adottate dalla Comunità Europea per ridurre l’impatto negativo dell’attività dell’uomo su cetacei come il tursiope, il capodoglio, la balenottera e sulle tartarughe marine che frequentano il Mar Mediterraneo».