La percentuale e la quantità d’acqua persa nel Belpaese ogni anno
Le perdite dell’acqua potabile in Italia ogni anno risulterebbero pari al 42.2% del totale con cifre che sono dell’ordine di 3.4 miliardi di metri cubi. Una quantità che varia tra le regioni del Sud e quelle del Nord e che potrebbero soddisfare i bisogni di 43 milioni di individui.
Il confronto tra Nord e Sud in questo ambito
Netta discrepanza si può osservare tra le regioni del meridione e quelle del settentrione .Infatti in alcune regioni le perdite sono superiori del 45% con picchi significativi in Basilicata(62,1%) Abruzzo(59,8%) Sicilia(52,5%) e Sardegna(51,3%) Al contrario le regioni più virtuose sono quelle del Nord eccezion fatta per il Veneto (43,2%) e per il Friuli-Venezia Giulia(42,0%) che si attesterebbe sulla media nazionale. La regione che si comporta meglio in questo ambito è la Valle d’Aosta con perdite che sono dell’ordine del (23,9%) ma purtroppo in aumento del 2% rispetto a 5 anni fa. Le perdite inoltre in circa una regione su 4 sono sotto il 35%.
L’evento di domani correlato a questa situazione
Questi risultati sono stati divulgati dall’Istat in quanto il 22 marzo avrà luogo Giornata mondiale dell’acqua. Avvenimento organizzato dall’Onu nel ’92 annunciato nelle direttive dell’ Agenda 21 come esito del meeting tenutosi a Rio de Janeiro. Nel 2023 si vuole vedere la correlazione tra acqua e mutamenti del clima.
Lo scopo della Giornata mondiale di domani
Lo scopo di questa giornata è coinvolgere gli Stati e la popolazione mondiale sulla necessità di diminuire gli sprechi relativi a questo contesto e di tenere chiaramente atteggiamenti atti a non facilitare questi mutamenti in ambito climatico.
I numeri delle provincie e dei comuni italiani in questo ambito
Da ciò che si evince dai risultati dell’Istat si vede che in almeno 20 provincie si verificano perdite dell’ordine del 55% della quantità idrica introdotta nella rete. in aggiunta è emerso che più della metà dei centri abitati del Belpaese (57,3%) ha deficit d’acqua totali pari o addirittura superiori del 35% della quantità inserita in rete e disavanzi importanti uguali al 55% riguardano il 25,5% dei comuni d’Italia. In solo un centro abitato su quattro i disavanzi stanno sotto il 25%.
Le perdite d’acqua a persona e la quantità individui che potrebbero beneficiarne
I disavanzi sono una problematica molto gravosa per offrire un sistema che sia capace di soddisfare le esigenze di tutti e nonostante gli enti che erogano l’acqua abbiano messo in atto progetti per rendere più consapevoli tutti dei consumi fatti secondo l’Istat le perdite nella rete idrica sono comunque estremamente alte stimabile in 157 litri per ogni individuo nell’arco delle 24 ore. Valutando una quantità consumata uguale alla media nazionale la quantità idrica persa nel 2020 appagherebbero i bisogni di più di 43 milioni di individui nel corso di un annata completa.