Domenica 26 marzo passeggiata storico-etnografica-naturalistica al castello di Monreale e alla miniera abbandonata
Si narra che il grandioso castello di Monreale, sia stato il luogo in cui morì la giudicessa Eleonora d’Arborea. Le rovine di questo silenzioso guardiano del Campidano, che si stagliano su un antichissimo colle dal quale è possibile ammirare la Sella del Diavolo e il Golfo di Oristano, ci raccontano vicende del passato e storie mitologiche. Un tempo il castello di Monreale fu veramente un guardiano al centro del Medio Campidano. Non solo fu fortezza militare ma anche residenza reale e svolse un ruolo di primo piano nel sud Sardegna in età giudicale.
Anche la miniera di fluorite abbandonata ha fatto la storia di questo territorio. Ora la vegetazione si sta riappropriando di quegli spazi che l’estrazione del minerale le aveva sottratto. Sicuramente anche Eleonora conosceva le proprietà di quelle erbe e piante, delle quali andremo a scoprirne l’utilizzo alimentare, medicinale e magico.
Il Programma
Alle 9 ritrovo presso la chiesetta campestre di Santa Maria Acuas, nell’area delle Terme di Sardara e spostamento in auto di circa 2 km, con fermata alle pendici del colle di Monreale; alle 9.30 escursione a piedi in direzione del castello e visita alla miniera; alle 12.30 conclusione della passeggiata e discesa verso le auto.
Non si tratta di una vista guidata ai ruderi del castello, che in parte sono in fase di scavo e in parte pericolanti, bensì un’attività di conoscenza nell’area del colle che ospita il castello.
L’evento sarà a cura di Agostino Piano, operatore culturale esperto di tradizioni popolari sarde e si svolgerà con minimo 15 e massimo 30 partecipanti. Il costo per persona, è di 10 Euro.
Informazioni
L’escursione a piedi, con breve tratto iniziale in salita, si sviluppa lungo un percorso di circa 6 km ed è adatta a tutti. Si consiglia un abbigliamento adatto alla campagna e al clima. In caso di maltempo, l’evento verrà annullato Nel pomeriggio, alle h. 16, si propone la visita guidata al sito archeologico di Pinn’e Maiolu (Villanovaforru).