Venerdi 24 marzo, nella scuola elementare di Mamoiada, la lezione sui Mamuthones
Domani pomeriggio a Mamoiada i bambini delle classi quarte G/H della delle scuola elementare seguiranno una lezione su una delle maschere più antiche della Sardegna. Una rappresentanza della Pro Loco di Mamoiada raggiungerà i bambini per parlare di identità e tradizioni sarde, attraverso il racconto sui mamuthones.
All’incontro parteciperanno la dirigente scolastica Cinzia Sciò, una rappresentanza del Comune e il presidente della Pro Loco di Quartu Stefano Lai, Fabrizio Gungui Mamuthone, Gesuino Gregu e Pasquale Sedda, Issohadores.
L’incontro di domani arriva a conclusione di un percorso interdisciplinare sul Carnevale portato avanti dalle insegnanti e dalla Pro Loco di Mamoiada. Il fine è di consolidare i concetti di patrimonio culturale, tutela e valorizzazione delle tradizioni sarde arricchendo l’offerta formativa.
Il Carnevale di Mamoiada
Comunemente, il carnevale mamoiadino viene associato alla vittoria dei Sardi sui Saraceni, imprigionati e condotti in corteo. In base a questa versione, I Mamuthones, le maschere più famose del Carnevale, rappresenterebbero i perdenti imprigionati che si muovono in corteo con saltelli seguiti dal suono metallico dei pesanti campanacci, scossi con un colpo di spalla. Gli Issohadores, colorati, allegri e agili rappresenterebbero, invece, i sardi vincitori.
Il costume dei Mamuthones è costituito da una maschera chiamata “visera” e da una veste di pelli chiamata “mastruca”. La visera è di legno nero e lucido ed ha caratteri del viso molto marcati. La mastruca è fatta di pelle di pecora nera e la schiena del Mamuthone è ricoperta da “sa carriga”, una serie di campanacci di varie dimensioni.
I Mamuthones
I Mamuthones sono tra le maschere più particolari del panorama folkloristico italiano ed europeo. La maschera antropomorfa, nera come la pece, con i tratti marcati, che copre il viso degli interpreti del rito, affascina e intimorisce allo stesso tempo.
Le origini e l’età dei mamuthones non è certa in quanto non vi sono fonti scritte. Alcuni studi e testimonianze orali attesterebbero le sfilate dei Mamuthones almeno al XIX secolo.
Secondo un’opinione diffusa, tali maschere trarrebbero la loro origine dall’età nuragica e in particolare dai riti propiziatori.
Altrettanto popolare è l’interpretazione che vede nei Mamuthones una sorta di omaggio al bue. La figura del toro in Sardegna è molto importante. Esso è simbolo della potenza del maschio oltre ad essere considerato un animale utile e prezioso per le civiltà di tutti i tempi.
Non solo l’origine esatta dei Mamuthones è sconosciuta, ma anche il loro nome ha un significato misterioso.
Secondo alcuni, la parola Mamuthone deriverebbe da Melaneimones, nome dato dai sardi agli antichi fenici e che avrebbe il significato di “facce nere”. In base ad altre interpretazioni, la parola avrebbe origine dal termine Mommotti, l’“uomo nero” della tradizione sarda, utilizzato per spaventare i bambini ancora oggi. Ma esistono svariate interpretazioni a riguardo, una delle quali scorge nel nome della maschera dei riferimenti a Maimone, divinità che secondo alcuni studiosi corrisponderebbe al dio fenicio delle piogge.