Riola sarà una delle tappe de “La ricerca sui pedali”, l’evento in sella alla bicicletta che percorrerà l’Isola da sud a nord dal 25 al 29 aprile per sensibilizzare sulla fibrosi cistica.
Sarà Riola una delle tappe de “La ricerca sui pedali”, l’evento in sella alla bicicletta dal 25 al 29 aprile per sensibilizzare sulla fibrosi cistica, una delle malattie genetiche più gravi diffuse in Europa e attualmente priva di una cura risolutiva.
Terza edizione di “La ricerca sui pedali”, iniziativa di beneficenza sportiva che attraverserà tutta la Sardegna con la partecipazione straordinaria di Fabio Aru. Dopo la partenza da Assemini, il tour toccherà Villasimius (il 25 aprile), Sanluri e Riola Sardo (26), Porto Torres (27), Alà dei Sardi (28), Budoni e Siniscola (29).
Nata da un’idea di Oronzo De Tommaso, delegato di Brindisi per la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica (e padre di una ragazza affetta dalla patologia), la lunga pedalata è giunta alla terza edizione e promuoverà una raccolta fondi per sostenere il progetto che affronta un’area di studio molto attuale come la resistenza agli antibiotici nei malati di fibrosi.
“La ricerca sui pedali” è un evento di sensibilizzazione sulla fibrosi cistica, la malattia genetica grave più diffusa in Europa. Riuscire a pedalare per lunghi tratti con la fibrosi cistica non è cosa da tutti. Ci sarà la partecipazione, come detto, straordinaria di Fabio Aru.
Aru è stato il primo sardo (e quarto italiano assoluto dopo Gimondi, Moser e Nibali) ad aver indossato la maglia rosa del Giro d’Italia, la gialla al Tour de France e quella rossa della Vuelta in Spagna.
Darà il via alla corsa proprio Fabio Aru, protagonista di tante battaglie e maglia rosa al Giro d’Italia.
Fabio Aru come testimonial
“Siamo orgogliosi di avere il campione Fabio Aru come testimonial di questo Charity Bike Tour che mira a sensibilizzare il territorio sull’importanza della ricerca”, ha commentato Oronzo De Tommaso. “Abbiamo voluto toccare tutte le delegazioni FFC Ricerca presenti in Sardegna, per approfondire la conoscenza di questa malattia genetica, detta anche ‘malattia invisibile, che tocca oltre 6.000 persone in Italia, di cui circa un 30% purtroppo ancora orfane di terapia. Un’incidenza significativa che registra nel nostro Paese un portatore sano di fibrosi cistica ogni 30 persone, spesso senza saperlo”.
La malattia – che si presenta sin dalla nascita a causa della mutazione del gene CFTR – è caratterizzata da una cronicità progressiva: a subire il danno maggiore del deterioramento delle secrezioni organiche sono bronchi e polmoni, a causa dell’insorgere di infezioni e infiammazioni.
Quando due portatori sani di FC decidono di avere un figlio, hanno una possibilità su quattro di generare un figlio con la fibrosi cistica, che oggi potrà guardare a un’aspettativa di vita media oltre i 40 anni solo a prezzo di pesanti cure quotidiane.
Dall’assenza di una cura la creazione dell’iniziativa di Oronzo de Tommaso, che ha incontrato l’interesse di Rosario Grasso, volontario FFC Ricerca in Sicilia, e di Virginia Fiori, delegata FFC Ricerca a Firenze, entrambi ciclisti amatoriali, anch’essi con la fibrosi cistica.
“Lo sport è per i malati di fibrosi cistica faticoso quanto doppiamente importante” ha detto Virginia Fiori, testimonial della pedalata: “aiuta a ottimizzare tutte le risorse vitali, facilitando, grazie all’attività fisica, una migliore funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria, a favore anche di aspetti psichici e sociali essenziali per contrastare la malattia, avvicinandoci il più possibile a una vita normale”