Rischi biomeccanici lavoro-correlati: studio internazionale di UniCa e Virginia Tech Institute. È una ricerca congiunta in materia di “Health and Life Sciences” tra Università di Cagliari e Virginia Tech Institute (USA).
Lo studio per la valutazione dei rischi biomeccanici lavoro-correlati è una ricerca internazionale tra UniCa e il Virginia Polytechnic Institute and State University (USA). Selezionato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione Internazionale (MAECI) il progetto si intitola Promoting Older Worker Health for Employment Retainment (POWHER). È coordinato dalla Dott.ssa Micaela Porta, giovane ricercatrice del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali di UniCa (Università di Cagliari).
Rischi biomeccanici lavoro-correlati
Lo studio si svolgerà presso la Cittadella Universitaria di Monserrato, nel Laboratorio di Biomeccanica ed Ergonomia Industriale guidato dal Prof. Massimiliano Pau. Il MAECI ha assegnato un finanziamento complessivo di 250mila euro per le ricerche condotte e sviluppate in partnership con il Virginia Tech Institute. Tale somma è stata stanziata nel programma esecutivo di Cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Stati Uniti per il triennio 2023-2025. Il programma è riservato a progetti presentati da ricercatori Under 40.
Obiettivo è la valutazione dei fattori di rischio biomeccanico a cui sono esposti i lavoratori e le lavoratrici di età superiore ai 50 anni, con mansioni usuranti, fisicamente impegnative, in relazione allo sviluppo di patologie muscoloscheletriche di origine occupazionale.
Soluzioni scientifiche da ricercare
La Dott.ssa Porta spiega che lo studio sui rischi biomeccanici lavoro correlati prevede l’utilizzo della tecnologia dei sensori indossabili. “In futuro – sottolinea – questo approccio potrà supportare efficacemente l’identificazione di condizioni di lavoro pesanti e rischiose. In tali condizioni si prevederà la necessaria adozione di interventi ergonomici”. Conclude dicendo: “Si attuerà la riprogettazione del task lavorativo e delle modalità operative. In alternativa, lo studio prevede l’utilizzo di strumenti assistivi quali gli esoscheletri: questi potranno ridurre lo sforzo fisico e proteggere la salute del lavoratore”.