Progetto ReD

Il progetto ReD (Retina e Diabete): presentato al Municipio di Cagliari

Screening sul territorio con il progetto ReD per individuare precocemente le persone affette da retinopatia diabetica.


La retinopatia diabetica, per la quale è nato il Progetto ReD è la più importante complicanza oculare del diabete mellito e rappresenta, nei Paesi industrializzati, la principale causa di cecità acquisita, non traumatica, in soggetti di età compresa fra 20 e 74 anni. È anche la quinta causa al mondo di cecità evitabile e di deficit visivo grave. I sintomi possono essere scarsi o assenti, anche in presenza di gravi alterazioni retiniche. Sono quindi fondamentali i programmi di screening, oltre ad una corretta cura del diabete, per la riduzione dei fattori di rischio sistemici, come iperglicemia, ipertensione e dislipidemia. Numerosi studi di management sanitario hanno dimostrato l’efficacia dello screening e il suo rapporto costo/efficacia molto favorevole. Così come il qaly (quality adjusted life years) per lo screening della retinopatia diabetica risulta essere tra i più alti di quelli attualmente disponibili in letteratura.

Se n’è parlato nel pomeriggio di giovedì 24 marzo 2023, a Palazzo Bacaredda, nella Sala del Consiglio comunale, dove le onlus UICI – Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti – Sardegna, l’associazione “Diabete zero” e i Lions di Cagliari hanno presentato il nuovo progetto ReD.

Il progetto ReD è un’iniziativa importante

“Il progetto ReD è un’iniziativa importante. Interessa tante persone. È supportata dall’Amministrazione comunale e da realtà di primo livello in campo medico, sociale e istituzionale”, ha rimarcato il presidente Edoardo Tocco facendo gli onori di casa e ringraziando i promotori.
Dello stesso avviso anche l’assessora alle Politiche sociali, Viviana Lantini, che di professione fa il medico. “Questo progetto – ha detto – non possiamo che approvarlo. Ha un importantissimo fine sanitario perché la cecità, ma anche l’ipovisione, condizionano in maniera pesante la vita delle persone, la loro indipendenza e anche l’inclusione sociale”.

Il progetto, hanno spiegato gli organizzatori dell’UICI, di “Diabete zero” e i medici consulenti scientifici, mira a organizzare screening sul territorio per individuare precocemente le persone affette da retinopatia diabetica. E poi a finanziare l’allestimento di un ambulatorio dedicato alla gestione dei pazienti affetti da retinopatia diabetica, in collaborazione con S.C Oculistica ARNAS Brotzu, (nell’ambito di un percorso clinico definito dalla direzione sanitaria, nel rispetto delle normative aziendali). All’interno della S.C Oculistica ARNAS Brotzu è possibile definire un percorso clinico completo, dedicato alla gestione del paziente affetto da retinopatia diabetica, con la possibilità, nel caso fosse necessario, di trattamento di chirurgia vitreo retinica.

In Sardegna si stima che i diabetici siano circa 120 mila

In Sardegna si stima che i diabetici siano circa 120 mila, anche se non è possibile avere dei dati precisi perché non esiste un registro dei pazienti affetti da diabete. I dati riportano che l’isola ha la più alta
incidenza di casi di diabete di tipo 1 in Italia, mentre, in Europa, è al secondo posto dopo la Finlandia.

Gli oftalmologi, nel periodo post pandemico, hanno verificato come vi sia un aumento dei casi di retinopatia grave, con necessità di trattamento laser e/o iniezioni intravitreali in tempi medio brevi. L’aumento delle forme di retinopatia diabetica grave è strettamente correlato alla pandemia: infatti, si è ridotta la possibilità di attività motoria, è peggiorato lo stile alimentare e, in ultima analisi, si sono ridotte drasticamente le consulenze specialistiche.

Parimenti vi è stata una riduzione dello screening per retinopatia e degli esami di secondo livello, correlati alla chiusura dei servizi ed alla riduzione del numero di prestazioni. Le terapie intravitreali vengono praticate in pochi centri all’interno dell’Isola: nel sud Sardegna e nell’Oristanese non vi sono presidi dedicati a tale percorso terapeutico, per cui, fatalmente, un numero sempre più significativo di persone si avvia verso l’ipovisione e la cecità civile.

La mancata terapia avrà un notevole costo sociale

Nel breve periodo il costo sociale della mancata terapia diventerà notevole, considerando che una quota di persone a rischio è in età lavorativa. In questo particolare momento di difficoltà, la collaborazione con le associazioni dei pazienti è fondamentale per realizzare percorsi adeguati. Le Onlus Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sardegna (UICI) e Diabete Zero che hanno già finanziato negli scorsi anni progetti di prevenzione oculistica, con risultati lusinghieri che inducono a proseguire in questa direzione, si propongono di realizzare un nuovo progetto denominato “ReD 19”.

Tale progetto persegue le seguenti finalità: Organizzare screening sul territorio per individuare precocemente le persone affette da retinopatia diabetica; finanziare l’allestimento di un ambulatorio dedicato alla gestione dei pazienti affetti da retinopatia diabetica , in collaborazione con S.C Oculistica ARNAS Brotzu, (nell’ambito di un percorso clinico definito dalla direzione sanitaria, nel rispetto delle normative aziendali).

All’ interno della S.C Oculistica ARNAS Brotzu è possibile definire un percorso clinico completo, dedicato alla gestione del paziente
affetto da retinopatia diabetica, con la possibilità, nel caso fosse necessario, di trattamento di chirurgia vitreo retinica.

All’incontro in Municipio ha partecipato anche l’assessora regionale al Lavoro, Ada Lai, che rivolgendosi ai promotori del progetto e alle decine di persone presenti in sala, ha sottolineato la valenza del progetto ReD.

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