Da venerdì 17 a domenica 26 marzo al Teatro Lirico di Cagliari è andata in scena La Cenerentola di Gioachino Rossini, dramma giocoso, tratto dalla fiaba omonima di Charles Perrault, con il testo di Jacopo Ferretti e la musica di Gioachino Rossini.
Il sognante allestimento di Leo Muscato è stato impreziosito dal lavoro di Marialuisa Bafunno (regista realizzatrice), dalle scene di Andrea Belli, dai costumi di Margherita Baldoni e dalle luci di Max Karbe.
La Cenerentola, ossia il Trionfo della bontà, è stata rappresentata per la prima volta il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma, senza mietere grandi consensi. Solo successivamente ha avuto successo non soltanto in Italia ma anche all’estero, specialmente in Francia.
Il canovaccio è la favola di Charles Perrault, un testo che enfatizza virtù quali bontà d’animo, perdono e amore che trionfano sempre: valori ben graditi al Soglio pontificio. La società del tempo non può essere raccontata altrimenti e l’escamotage della fiaba ne scongiura la censura papale. Tra le righe e le note del dramma si scorge però una severa critica alla società dell’epoca, una Roma sempre più degradata e pervasa da povertà e corruzione, dove le relazioni umane sono sempre meno sincere. Permane il sarcasmo sottile che disegna i tratti di due sorellastre egoiste, Clorinda e Tisbe, devote a ricchezza e cupidigia, contrapposte all’anima buona e candida di Angelina (Cenerentola) che troverà l’amore di un vero principe, Don Ramiro.
Un’ opera buffa, fatta di travestimenti e trasformazioni in cui la protagonista è l’incarnazione di una vera e propria trasfigurazione: da ingenua fanciulla che vive una vita fatta di soprusi e angherie, a donna matura e regale, pronta a salire sul trono.
La trasformazione è dunque la chiave di volta: la vittoria delle virtù morali, che superano la ricchezza materiale.
L’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari sono stati diretti da Jonathan Brandani, il maestro del coro invece Giovanni Andreoli.
A condividere il palco due cast, composti da Dave Monaco, Chuan Wang (Don Ramiro) Christian Senn, Andrea Vincenzo Bonsignore (Dandini), Giulio Mastrototaro, Alex Martini (Don Magnifico), Chiara Notarnicola (Clorinda), Giuseppina Piunti (Tisbe) Paola Gardina, Asude Karayavuz (Angelina, detta Cenerentola), Pablo Ruiz, Davide Giangregorio (Alidoro).
L’opera si è svolta in due atti, per la durata di due ore e cinquanta, rappresentata in lingua italiana, con l’ausilio di sopratitoli per una migliore fruizione della stessa.
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