Secondo una teoria il monumento rappresenta un calendario dei 365 giorni dell’anno
Stonehenge è un monumento sorprendentemente complesso, che attira l’attenzione soprattutto per il suo spettacolare cerchio megalitico e a ferro di cavallo, costruito intorno al 2600 a.C. Negli anni, avanzano diverse teorie sul significato e la funzione di Stonehenge. Oggi, tuttavia, gli archeologi hanno un’immagine abbastanza chiara di questo monumento come luogo per gli antenati, situato all’interno di un complesso paesaggio antico che comprendeva diversi altri elementi.
Il monumento Stonehenge
L’acheastronimia ha un ruolo chiave in questa interpretazione poichè Stonehenge presenta un allineamento astronomico con il sole che, a causa della piattezza dell’orizzonte, si riferisce sia al solstizio d’estate che al tramonto del solstizio d’inverno. Ciò rappresenta un interesse simbolico dei costruttori nel ciclo solare, molto probabilmente legato alle connessioni tra l’aldilà e il solstizio d’inverno nelle società neolitiche.
Questo è, ovviamente, molto lontano dall’affermare che il monumento fosse utilizzato come un gigantesco dispositivo calendario, come invece è stato proposto in una nuova teoria pubblicata nella rinnovata rivista di archeologia Antiquity. Secondo questa teoria, il monumento rappresenta un calendario basato su 365 giorni all’anno divisi in 12 mesi da 30 giorni più cinque giorni epagomeni, con l’aggiunta di un anno bisestile ogni quattro. Questo calendario è identico a quello alessandrino, introdotto più di due millenni dopo, alla fine del primo secolo a.C. come combinazione del calendario giuliano e del calendario civile egiziano.
Nel loro articolo, che sarà pubblicato anche su Antiquity, gli autori mostrano che la teoria si basa su una serie di interpretazioni forzate delle connessioni.