Domenica al museo, ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici statali
Il 2 aprile si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.
A marzo l’affluenza registrata è stata di 298.961 persone.
Ecco l’elenco completo in Sardegna:
Cagliari
Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, comprendente il Museo Archeologico, la Pinacoteca, lo Spazio San Pancrazio, l’ex Regio Museo e gli spazi di Porta Cristina. La collezione archeologica comprende oltre 4000 reperti che raccontano una storia lunga quasi 7000 anni, dalla Preistoria all’Alto Medioevo, dalle dee madri neolitiche ai bronzi nuragici, dai gioielli fenici e punici alla statuaria romana per arrivare agli oggetti di culto di epoca bizantina. La sezione storico-artistica ospita una preziosa collezione di retabli di cultura catalano-aragonese dei secoli 15° e 16° e opere pittoriche fino al 20° secolo. Iscrizioni e stemmi compongono il lapidario che racconta l’evoluzione urbanistica e sociale della città di Cagliari. Tessuti, cestini, armi, ceramiche e gioielli della tradizione sarda, oltre a un prezioso acquamanile bronzeo dell’11° secolo, completano la ricca collezione del Museo.
La Maddalena
Il Memoriale Giuseppe Garibaldi, in un ambiente espositivo multimediale avanzato e molto accattivante, illustra le gesta e la vita dell’Eroe dei due mondi. Ubicato nell’ex Forte Arbuticci, il percorso di visita si svolge sui quattro blocchi espositivi. E’ severamente vietato, per ragioni di sicurezza, inoltrarsi nelle aree esterne. La competenza del Memoriale Giuseppe Garibaldi è passata al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con l’assegnazione demaniale dell’intero monumento al Polo Museale della Sardegna.
Sassari
L’altare prenuragico di Monte d’Accoddi, situato in un’area pianeggiante a breve distanza dal mare, è un monumento unico non solo in Sardegna ma in tutto il Mediterraneo occidentale.
Si presenta come una struttura imponente che ricorda quella delle ziqqurat mesopotamiche del III millennio a.C. ed è caratterizzata da una forma tronco-piramidale, con una lunga rampa di accesso.
L’edificio si sovrappone a una precedente struttura, denominata “Tempio Rosso” che presenta, sulla sommità della terrazza un sacello rettangolare intonacato e dipinto di ocra rossa, del quale si conservano ancora tracce del pavimento e, parzialmente, il muro perimetrale.
La funzione dell’Altare di Monte d’Accoddi è quella di “luogo alto” dove probabilmente si riunivano le comunità prenuragiche per compiere riti legati alla fertilità.
L’edificio conservò la sua funzione religiosa di “villaggio-santuario” per diversi secoli finché venne definitivamente abbandonato, così come attesta il ritrovamento della sepoltura di un bambino, attribuibile alla Cultura di Bonnanaro (1800 a.C).
Il Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna” costituisce la principale istituzione museale della Sardegna centrosettentrionale, per dimensioni ed importanza delle sue raccolte. Istituito nel 1878 come Regio Museo Antiquario, divenne nel 1931 “Regio Museo di antichità ed arte G.A. Sanna”, trovando un’adeguata sede espositiva in un edificio appositamente costruito. Negli ultimi anni l’offerta culturale si è notevolmente ampliata: nel 2000 è stata inaugurata la sezione medievale e moderna e nel 2011, dopo oltre vent’anni di chiusura, dovuta a problemi di degrado dei materiali, è stata riaperta la sezione etnografica. Il museo è attualmente articolato in due sezioni, archeologica ed etnografica.