Le cattive abitudini degli italiani: secondo il report ASIM non fanno sport e mangiano poca frutta e verdura.
La situazione per gli italiani non è sodisfacente. Secondo il report Asim il 70% pensa che mantenere uno stile di vita attento e virtuoso aiuta ma non basta. Solo il 19% consuma verdura, solo il 17% mangia i legumi e solo il 16% il pesce. Il 49% non pratica nessuno sport.
Il Codice europeo contro il cancro consiste in 10 regole raccolte, su iniziativa della Commissione europea,
per informare i cittadini sulle azioni che ciascuno può intraprendere nella propria vita quotidiana per diminuire il rischio di sviluppare un tumore. Queste norme possono influenzare sia la vita di chi le mette in atto, sia quella di chi gli sta vicino: si stima che il 30% dei tumori in Europa potrebbe essere evitato se tutti seguissero i comportamenti suggeriti dal Codice.
La prima edizione del Codice europeo contro il cancro è stata pubblicata nel 1987. Da allora le raccomandazioni sono state riviste e aggiornate periodicamente alla luce delle scoperte scientifiche più recenti; la revisione è curata da un gruppo di medici, scienziati e altri esperti dell’Unione Europea, selezionati dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
Sovrappeso e obesità aumentano il rischio cancro
Sovrappeso e obesità aumentano il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, in particolare quelli all’intestino (colon e retto), al rene, all’esofago, al pancreas e alla cistifellea. A questi si aggiungono, per le donne, il cancro a: seno, endometrio e ovaio. La ragione è che l’eccesso di grasso corporeo causa infiammazione cronica, altera il metabolismo e influenza alcuni fattori di crescita e ormoni. Queste condizioni favoriscono la crescita di cellule tumorali. È quindi importante mantenere un peso nella norma; per sapere se il proprio peso è normale si può controllare l’indice di massa corporea.
Come contribuire alla prevenzione
Come le abitudini alimentari, anche l’attività fisica regolare permette di mantenere un peso “salutare” e, di conseguenza, evitare un eccesso di grasso corporeo che può contribuire all’insorgenza di alcuni tipi di cancro. Inoltre, con l’attività fisica restano maggiormente in equilibrio il livello di zuccheri nel sangue, l’insulina e gli ormoni correlati, le infiammazioni e le funzioni immunitarie, tutti elementi che influenzano il rischio di cancro. È stato stimato che il rischio di sviluppare un cancro è inferiore di circa il 4% per le persone che svolgono un’attività fisica moderata di almeno 30 minuti al giorno rispetto a chi ne svolge poca (meno di 15 minuti al giorno). Oltre a contribuire alla prevenzione di alcuni tipi di tumori maligni, l’attività fisica regolare riduce anche l’insorgenza di malattie coronariche come ictus, ipertensione, diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia.
Sebbene non esista una vera e propria “dieta anti-cancro”, per gli italiani per prevenire i tumori è importante mangiare in modo vario ed equilibrato per evitare l’aumento di peso, consumare regolarmente verdura, frutta, legumi e alimenti ricchi di fibra, evitando invece quelli ricchi di zuccheri e di grassi di origine animale. Inoltre, limitare il consumo di carni rosse e prodotti lavorati a base di carne, nonché di sale e cibi salati, permette di ridurre, rispettivamente, il rischio di cancro all’intestino e allo stomaco.
L’importanza dello screening
Lo screening è un controllo della presenza di cancro o di condizioni che possono causarne l’insorgenza in persone che non presentano sintomi. Per alcuni tipi di tumore maligno, come quello al collo dell’utero e all’intestino, lo screening può prevenirne lo sviluppo; in altri casi, come per la mammografia, consente una diagnosi precoce e quindi terapie meno aggressive.
Massimo Stronati, presidente del Fondo Asim
Come spiega Massimo Stronati, presidente del Fondo Asim: “Di qui l’obiettivo di comprendere i comportamenti messi in atto rispetto a una selezione di tematiche per individuare le cause di questo gap. Il 70% di italiani sostiene che mantenere uno stile di vita attento può aiutare, ma non evita i problemi di salute. E sulla base di questo nella quotidianità non presta attenzione a pratiche che invece potrebbero essere impattanti. Insomma, è evidente come la semplice informazione non si traduca necessariamente in un comportamento migliore, perché intervengono barriere pratiche e psicologiche che indeboliscono il legame tra i nostri valori, le nostre intenzioni e le nostre azioni. E’ necessario fare un ulteriore sforzo nella direzione di un maggior coinvolgimento delle persone rispetto all’urgenza di adottare determinate pratiche nel quotidiano”.