L’evoluzione del settore della birra in Sardegna

Grandi cambiamenti nel comparto brassicolo nell’ultimo quarto di secolo

A condurre questo cambiamento è stato Teo Musso, massimo esponente del Consorzio Birra italiano e capo del birrificio Baladin, il più tecnologico in assoluto, che fabbrica la quasi totalità delle materie prime della sua birra nella propria impresa agricola, che sabato scorso era nel comune nuorese per il meeting sulle birre artigianali supportato per l’occasione da Coldiretti Sardegna.

Le considerazioni del presidente del Consorzio Birra italiano

“Il lavoro che stiamo facendo negli ultimi 25 anni ha mutato il pensiero della birra che non è più un prodotto unico ma ha varie sfaccettature aromatiche collegate all’Italia per merito degli oltre mille birrifici artigianali e dei 15mila marchi presenti” ha affermato Teo Musso.

Il numero dei birrifici nell’Isola

Nel suo report uno dei principali attori ha evidenziato la storia della crescita della birra artigianale. Essa infatti ha avuto una enorme evoluzione nell’Isola. In Sardegna facciamo notare vi sono 44 birrifici artigianali .

Il grande lavoro svolto

Dalla seconda metà degli anni 90 ai primi anni 2000 c’è stato un grande lavoro che hanno veduto solamente le persone appartenenti a questo settore. La birra di tipo artigianale era infatti venduta dove si trovavano i vini, non esisteva un locale che non vendeva birra artigianale. Negli ultimi dieci anni c’è stato un forte aumento dei birrifici artigianali giunti al numero di grande rilevanza di più di 1000.

Le affermazioni del direttore del Consorzio

“In questo momento si discute di filiera, di un alimento collegato al suolo che stiamo fortificando e mettendo in evidenza con il Consorzio della birra italiana nato nel 2019 per merito della Coldiretti – ha detto Carlo Schizzerotto – . Esso vuole diventare una parte importante per il settore mettendo insieme tutti i birrifici che si trovano nella filiera italica. Abbiamo l’abilità di creare sistema oltre che formazione e dare nuove possibilità in questo comparto”.

La presenza di un ottimo conoscitore del settore all’avvenimento in questione

Come si evince nel corso del meeting di sabato dove ha partecipato anche Luca Pretti, esperto di Porto Conte ricerche, il migliore esperto di birre artigianali in Sardegna e non solo che sta dando un enorme apporto nel far sviluppare il comparto nell’Isola.

Cosa si è appreso da Nuoro in merito a questa situazione

Le enormi possibilità che dà il Consorzio della birra sono emerse anche nella citta di Nuoro come una base di distribuzione, che si sta già creando, che quindi permetterebbe ai birrifici di tipo artigianale prima di tutto di ridurre i costi nell’acquisizione delle materie prime, oltre a offrire ai propri clienti un prodotto 100 per cento italiano e addirittura completamente sardo.

Il birrificio di Irgoli

Ciò si può vedere dall’esempio di Marduk, birrificio irgolese che fabbrica la quasi totalità delle materie prime per produrre la birra nella propria impresa agricola oltre il 90 per cento delle materie prime nella propria azienda agricola.

Le parole del direttore di Coldiretti

“L’associazione ha fiducia nel comparto e ci stiamo occupando insieme al Consorzio di mettere insieme i birrifici artigianali che sono d’accordo con la filiera agricola e sentire le loro necessità – ha affermato Luca Saba -. Stiamo creando prima di tutto un viaggio all’interno della filiera sarda che miri a far convergere tutti gli attori del settore, da chi coltiva a chi trasforma, e faremo in modo di ampliare la fabbricazione di orzo sardo con contratti di filiera. Contemporaneamente stiamo promuovendo eventi ludici dove le imprese collaborino tra di esse in modo da mettere in evidenza la birra artigianale sarda e anche tutti gli altri comparti”.

Le parole conclusive del meeting

“È un comparto giovane dove gli attori sono i ragazzi che ci stanno mettendo enorme impegno – ha detto Battista Cualbu -. Un comparto in crescita con il quale proveremo a creare un altro percorso di sviluppo . Dall’incontro sono venute fuori varie possibilità su cui dobbiamo lavorare con l’obiettivo di far partecipare tutti gli attori del comparto ”.