Superarsi le emozioni degli allievi disabili della vista waifu2x photo noise2 scale

“Superarsi”: le emozioni degli allievi disabili della vista

La voglia di mettersi in gioco, la paura e la soddisfazione per i risultati raggiunti, “Superarsi”, il nuovo docufilm di Ierfop onlus.

La voglia di mettersi in gioco, la paura e la soddisfazione per i risultati raggiunti, nel nuovo docufilm di Ierfop Onlus “Superarsi” è un docufilm prodotto dell’Istituto Europeo Ricerca Formazione e Orientamento Professionale, che racconta le emozioni degli allievi disabili di vista, la voglia di mettersi in gioco, la paura e la soddisfazione per i risultati raggiunti. il docufilm si è girato in Sardegna e racchiude i momenti più significativi dei corsi organizzati dall’Ierfop in tutta Italia nelle sedi Ierfop.

“Superarsi” è stato presentato giovedì 30 marzo alle 12.00, nell’Aula Magna Giovanna Salaris dell’Istituto Europeo Ricerca Formazione e Orientamento professionale, Ierfop Onlus, a Cagliari. Le emozioni degli allievi disabili della vista, la voglia di mettersi in gioco, la paura e la soddisfazione per i risultati raggiunti, nel nuovo docufilm di Ierfop Onlus sono la parte cruciale del cortometraggio.

Il docufilm rappresenta le testimonianze degli allievi con disabilità visiva che hanno preso parte alle attività formative e laboratoriali messe in campo da IERFOP nel corso del 2022. La presentazione, realizzata nell’ambito del progetto Disabilità, Istruzione, Formazione e Integrazione 2021 a valere sul contributo della L.379/93 del Ministero del Lavoro, si è svolta davanti a una platea gremita di allievi, docenti e collaboratori dell’Ente di formazione professionale.

Una concreta integrazione e autonomia

La mattinata si è aperta con i saluti di benvenuto del Presidente Roberto Pili e del direttore Bachisio Zolo, a cui sono seguiti i ringraziamenti e l’apprezzamento della dottoressa Federica Bolasco del Ministero del Lavoro per il lavoro svolto. «Il docufilm della durata di un’ora» ha spiegato Roberto Pili, «offre un quadro sintetico dei diversi corsi realizzati dal nostro ente per garantire alle persone cieche e ipovedenti una concreta integrazione e autonomia, una migliore qualità della vita ma anche opportunità di lavoro e occasioni di svago”.

Lo studio dei fabbisogni formativi e il confronto con le migliori realtà operanti nel campo della disabilità visiva, precede sempre la fase di progettazione e la orienta nella definizione delle proposte corsuali. “Il risultato di questo lavoro”, commenta Bachisio Zolo “è un’offerta formativa sempre innovativa e originale che rende IERFOP onlus un’avanguardia nel territorio regionale e nazionale”.

Nel corso del 2022, nelle diverse sedi corsuali di IERFOP sia in Sardegna che nella Penisola, si sono realizzati corsi di arrampicata, pesca sportiva, windsurf, danza, yoga, ceramica, cucina, degustazione di formaggi e vini, make up, orientamento e mobilità che hanno visto la partecipazione di numerosi allievi disabili della vista.

Chi ha disturbi visivi non è necessariamente cieco

Quando si parla di disabilità visiva, si scoperchia un vaso di Pandora fatto di una serie di disabilità che spesso vengono banalizzate tutte come cecità. Chi ha disturbi visivi non è necessariamente cieco. Questo è il modus operandi con cui spesso si parla di disabilità: parole poco indicate e approssimazione. La disabilità è una argomento vasto e necessita di un linguaggio consono e appropriato.

Le immagini, girate da Marco Gallus, restituiscono allo spettatore il percorso esperienziale svolto, ma anche l’entusiasmo, l’emozione e la soddisfazione dei partecipanti mentre sono impegnati a scalare le montagne, a lanciare una canna da pesca, a sfidare le onde su una tavola da surf o a percorrere con disinvoltura le strade cittadine con l’ausilio di un bastone bianco.

La persona con disabilità è al centro in quanto persona e non in quanto disabile

Bisogna superare certi stereotipi e avviare una narrazione dove la persona con disabilità è al centro in quanto persona e non in quanto disabile. La disabilità visiva può risultare una delle forme più invalidanti: in determinati casi, le persone cieche o ipovedenti hanno bisogno di un caregiver e dell’utilizzo di un bastone bianco, di occhiali neri e del cane guida per deambulare.

“Si tratta di attività mai realizzate prima” precisa Roberto Pili “che riproporremo sicuramente”. I limiti non sono solo fisici ma soprattutto mentali: sono figli del pregiudizio e risiedono nella nostra testa, fortunatamente possono essere superati con la forza di volontà e l’impegno, come testimoniano le immagini del documentario “Superarsi”.

About Samuel Pes

Appassionato di storia e di geopolitica, di lettura e di cinema. Il più grande desiderio? Diventare giornalista freelance.

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