Versione svedese di un incallito Dongiovanni
Un interessante opera in cui l’artista svedese dà la sua versione del componimento dello spregiudicato avventuriero e infaticabile “collezionista” di donne, che vorrebbe avere un amore impossibile, ispirata alle componimenti di Tirso de Molina e Molière, Bertolt Brecht e Suzanne Lilar: un’ottima versione di un opera, nel quale vengono alla luce le paure dell’infanzia e l’angoscia relativo al distacco e alle mancanze, alle radici della sua inquietudine.
Il rifacimento dell’opera
Uno spettacolo bellissimo in cui Johan Inger con la collaborazione del dramaturgo Gregor Acuña-Pohl dà la versione un personaggio negativo, amorale e temerario, che finisce in un vortice di corruzione e vizio in cerca del suo destino, sulle musiche di Marc Álvarez (orchestrata da Manuel Busto con l’Orquesta de Extremadura) in una scenografia quasi astratta (curata da Curt Allen Wilmer) in cui si mostrano festeggiamenti e amplessi, fino a un finale di perdizione o irreale rasserenamento.
Le date ei luoghi dello spettacolo
Un percorso nei meandri della mente e del cuore, per scoprire i segreti e le vecchie lesioni di un intemerato seduttore in “Don Juan”, creazione originale dello svedese Johan Inger per la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto (Premio Danza&Danza come “Miglior Produzione” 2020) in programma il 13 aprile alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e il 15 aprile alle 20.30 ed inoltre16 aprile alle 19 al Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Danza organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Una nuova chiave data dal coreografo svedese
Una versione dell’irresistibile amante di cuori femminili, amorale e libertino, cui Johan Inger, già vincitore del Premio Danza&Danza 2005 per “Walking Mad” (Nederlands Dans Theater) e del Premio Benois de la Danse 2016 per la sua “Carmen” (Compañía Nacional de Danza – Madrid), e ancora del Premio Danza&Danza 2016 per “Bliss” (Aterballetto), compara la versione moderna , per comporre la sua avvincente partitura per corpi in movimento attingendo,con la collaborazione di Gregor Acuña-Pohl, a importanti sorgenti di ispirazione (in seno alla enorme produzione teatrale e letteraria, poetica, musicale e perfino cinematografica poggiata sulla versione dell’inossidabile seduttore), da “El burlador de Sevilla y convidado de piedra” di Tirso de Molina a “Dom Juan ou Le Festin de pierre” di Molière, da cui è tratto il “Don Juan” di Bertolt Brecht, facendo anche riferimento alla figura femminista di Suzanne Lilar in “Le Burlador”.
Il comportamento di Don Juan
Un personaggio negativo, un anima tormentata, fin troppo sensibile al fascino femminile, si innamora costantemente di ogni donna che vede, per poi farla giungere con qualunque mezzo, lecito o illecito, a cedere al suo volere e abbandonandola ignobilmente, una volta soddisfatta la sua bramosia, per inseguire nuovi e non conosciuti amori, Don Juan appare, anche grazie delle sua genesi aristocratica, uomo elegante, di belle maniere, forte e perfino audace tanto da lottare con la morte e il giudizio divino. Nella versione dedicata alla danza di Johan Inger si distinguono le persone dell’opera, come Elvira, la ragazza affascinata e abbandonata, Zerlina, quasi affascinante di fronte all’altare nella giornata delle nozze con Masetto e la popolana Tisbea, nonché Anna, l’aristocratica ingannata cui viene pure ammazzato il padre e il fedele Don Ottavio, insieme a Ines, una giovane ragazza, di cui Don Juan abusa all’apice dellasua decadenza morale.
Un altro Don Juan
Una veste particolare gioca Leo (in luogo del Leporello mozartiano), quasi un altro Don Juan, di cui si materializza il suo lato “puro e virtuoso”, ovvero quel che egli sarebbe potuto essere, e forse potrebbe ancora divenire, invece di arrivare nella dissoluzione e nel vizio, se scegliesse di redimersi, smettendo di abbandonarsi ai propri istinti per lasciarsi guidare dalla ragione e dalla coscienza del bene e del male.
L’abbandono di un personaggio per un altro
Il coreografo abbandona la figura del Commendatore, per inserire invece la Madre, membro del mondo femminile su cui influisce il senso di decifit, la paura del distacco di Don Juan e da cui si ha la gernesi di una femmina ideale, naturalmente che non si può raggiungere: un invisibile e inguaribile vulnus mediante cui si spiegano, in chiave quasi psicanalitica, la natura volubile e capricciosa, l’incostanza negli affetti e la non capacità di provare amore di Don Juan, angelo caduto o pericoloso demone ammaliatore.
Spettacolo con enorme pathos
“Don Juan” è un incredibile storia per quadri, in cui una trama intricata si svolge sul palcoscenico mediante il linguaggio rigoroso, la forza evocativa e la libertà espressiva della danza contemporanea: uno opera piena di impeto sul problema esistenziale di un persona tormentato, oppresso dai suoi timorie dai suoi incubi, finito sull’estremità del baratro in una sorta di cupio dissolvi, una pulsione autodistruttiva dalla potenza ancestrale di eros e thanatos, amore e morte.
Le riflessioni del coreografo in merito al personaggio
«Il protagonista cerca la madre in ogni incontro con l’altro perché lei lo ha lasciato da piccolo» – rivela Johan Inger –. «Non conosciamo quale sia la ragione e in che modo, ma siamo certi che l’abbandono abbia determinato nel piccolo Don Juan un grande vuoto interiore e una precocità in ambito emozionale, sentimentale. Per riempire questa mancanza, per superare la divisione dal ventre materno, Don Juan ha bisogno di accumulare grembi femminili. C’è una proposizione importante nel opera di Molière: “niente può fermare l’impulso dei miei desideri: ho un cuore in grado d’amare tutto il mondo e vorrei, come Alessandro, che ci fossero altri mondi ancora per poter aumentare i miei successi amorosi”».
Don Juan, giocattolo in mano alle donne
Don Juan, nell’interpretazione di Johan Inger «non è un “carnefice” anche se, pian piano ha a che fare con più guai, terminando per essere un assassino» –dichiara Johan –. «L’arte drammatica abbraccia la versione di Suzanne Lilar: Don Juan è un giocattolo nelle mani delle donne, è una “vittima”. Lui riesce a fornire alle donne che incontra quello che loro vogliono: a Zerlina l’ultima situazione prima delle nozze e della vita matrimoniale; a Tisbea l’illusione che sia la donna a guidare il gioco sessuale; a Donna Anna l’impulso e l’affettività che il marito Ottavio non sa fornirle. Don Juan si adatta alle femmine…».
Il seduttore tra illusioni e fragilità
“Don Juan” è un’opera magnifica e coinvolgente, in un susseguirsi tra giochi di seduzione, fughe e inseguimenti, feste e danze, riti mondani e sensuali amplessi, dove si evince la natura duplice e forse incredibile di un essere umano in fondo umanissimo, con i suoi illusioni e le sue fragilità, che mette in campo il proprio charme insieme al potere che nasce dalla ricchezza e dalla posizione sociale, per assaggiare in forma colma ogni godimento della vita.
Notizie sull’autore
Lo svedese Johan Inger (Stoccolma, 1967) ha operato Nederlands Dans Theater 1 nel 1990 ed è stato un ballerino di primo piano della compagnia fino al 2002. Il suo inizio in qualità di coreografo (1995), sempre per il Nederlands Dans Theater, fu immediatamente promettente con un premio: per i suoi lavori Dream Play e Walking Mad. Inoltre ha ricevuto nell’ottobre 2001 il Lucas Hoving Production Award. Walking Mad ha conseguito successivamente anche il Premio Danza & Danza 2005. Inger è andato via dal Nederlands Dans Theater per prendere la direzione artistica del Cullberg Ballet di Stoccolma nel 2003, dove ha realizzato molteplici lavori.
I suoi ulteriori lavori
Dal 2008, Johan opera come coreografo freelance e realizza per molteplici compagnie in tutto il globo come GoteborgsOperan, Ballet Basel, Swedish National Ballet, Compañía Nacional de Danza, Aterballetto, Lyon Opera Ballet, Les Ballets de Monte Carlo e naturalmente Nederlands Dans Theater, avendo la carica di coreografo associato dal 2009 al 2016. Tra il 2016 e il 2020, Johan ha fatto la coreografia (tra l’altro) delle proprie versioni dei brani narrativi Petrushka, e come avvenimenti complete Carmen e Peer Gynt. Nel 2016 ha ricevuto il premio con il Premio Benois de la Danse per la sua Carmen (CND- Madrid), con il pezzo One on One (NDT2) e con il premio Danza & Danza per il suo pezzo Bliss (Aterballetto).Di Inger Aterballetto ha in repertorio Rain Dogs, Birdland e Bliss che costituisconola serata Golden Days.
Chi supporta la serie di eventi
La Stagione 2022-2023 de La Grande Danza è allestita dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il supporto del MiC/ Ministero della Cultura, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e dei Comuni di Cagliari e Sassari e con il contributo della Fondazione di Sardegna.