L’allarme è stato lanciato dal Coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale italiani
Si parla di disturbi mentali. Gli episodi di autolesionismo, tentativi di suicidio e uso di sostanze stupefacenti sono in aumento tra i giovani e giovanissimi. Mentre diventano sempre più carenti i servizi di Salute Mentale. Questo l’allarme lanciato dal Coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale italiani al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio attraverso un documento.
Protagonisti del fenomeno dei disturbi mentali, minori in età adolescenziale e pre adolescenziale. La questione è stata discussa nel corso di un workshop dal titolo: “Le istituzioni incontrano la Salute Mentale – Verso l’incontro di Roma del 18 Maggio 2023”. Workshop organizzato dal Coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale.
Tanti sono i problemi da affrontare. Nelle parole di Michele Sanza, Direttore DSM-DP Forlì-Cesena AUSL Romagna, si trova il fulcro della questione: “La separazione tra il Centro di Salute Mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile rende più difficoltosa l’integrazione degli interventi su molti pazienti con comorbilità, spesso in transizione per ragione di età. Occorre quindi rivedere l’attuale organizzazione, premiando soprattutto i percorsi trasversali che compiono i pazienti, favorendo l’integrazione tra le competenze specialistiche necessarie e migliorando l’offerta qualitativa.”
Giuseppe Ducci, Direttore del DSM della ASL Roma 1, ha dichiarato che: “I Dipartimenti di Salute mentale sono allo stremo e non riescono più a garantire i LEA. D’altro canto la presa in carico di un paziente grave necessità di continuità, prossimità e di un’équipe multidisciplinare che nessun privato può o vuole offrire. La soluzione? Finanziare i DSM e riportare la salute mentale, con tutte le sue implicazioni politiche, sociali e di sicurezza al centro dell’interesse collettivo.”
In conclusione Enrico Zanalda, Direttore Dipartimento interaziendale di salute mentale ASL TO3, ha dichiarato “E’ una situazione che dovrà essere affrontata regolando meglio i flussi dei pazienti in entrata e in uscita dalle REMS”
Un passo in avanti può essere fatto discutendo con la politica.