In Italia oltre il 48% della popolazione è obesa o in sovrappeso. Si registrano un numero maggiore di bambini extra-large.
In Italia oltre il 48% della popolazione soffre obesità. Numeri significativi, anche se a livello europeo il nostro è tra i paesi con la più bassa incidenza, mentre a Malta e Irlanda oltre il 60% della popolazione è obesa e in sovrappeso. Ma la situazione si inverte considerando l’obesità infantile. In l’Italia si registrano un numero maggiore di bambini extra-large.
Il 35% dei tumori è imputabile all’obesità così come il 40% degli infarti. Il 95% dei diabetici di tipo 2 è in sovrappeso o obeso. Il 64% di questi malati ha necessità di ospedalizzazione, la causa maggiore di spesa per un’azienda sanitaria. Mangiare tanto e male inoltre riduce l’aspettativa di vita di 8 anni per l’uomo obeso e di 6 anni per la donna obesa. Inoltre riduce anche gli anni di vita in salute, 18 in meno per lui, ben 19 per lei.
Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro afferma ”Occuparsi di salute significa fare attenzione a come e dove viviamo e alle scelte che compiamo ogni giorno. L’attenzione a quello che si mangia, l’attività fisica, l’evitare sostanze come fumo e droghe ci consente di mantenere una buona salute. Allo stesso modo bisogna prendersi cura dell’ambiente in cui si vive, perché anche questo determina la qualità della nostra vita”.
Per combattere l’obesità è fondamentale l’attività fisica. Una persona sedentaria fa dai 3.000 ai 5.000 passi al giorno, basterebbe raddoppiare per dimezzare il rischio di mortalità. Ma gli italiani si muovono poco. Il 44,8% non pratica un adeguato livello di attività fisica, percentuale che raggiunge il 94,5% nei bambini. Il costo della sedentarietà equivale a 3,8 miliardi di euro.
Esistono numerosi ostacoli alla pratica sportiva: un fattore culturale per il quale il 27% non pratica sport perché non motivato, scarsi investimenti visto nelle attività/eventi sportivi, l’Italia è al sedicesimo posto nell’Ue, infine vi è una carenza di infrastrutture.