Sino al 25 giugno al museo Nivola l’omaggio di Ferrer all’artista di Orani, con la mostra “Il Libro degli altri”.
La mostra al Museo Nivola si divide in due sezioni. La prima si presenta come sintesi retrospettiva in cui una selezione di oggetti e illustrazioni mostrano la poliedrica creatività di Ferrer e la sua capacità di esplorare forme e colori. La seconda è dedicata al progetto che da il nome alla mostra. Un progetto pensato per il Museo Nivola, con cui continua la collaborazione iniziata nel 2020 con ”L’enciclopedia visiva dei suoni”. ”Il libro degli altri” è una serie di progetti personali, mai presentati al pubblico, che Isidro Ferrer ha iniziato a sviluppare nel 2020, elaborando il concetto di libro partecipato e di no-libro.
Isidro Ferrer è una figura leggendaria nel campo della grafica contemporanea. E’ creatore di uno stile che si contraddistingue per la forza delle immagini, l’ironia, l’intelligente uso della metafora e della ricerca tipografica. Propone immagini familiari che prendono forma da composizioni astratte o casuali. Sculture così assemblate vengono poi fotografate, su sfondi neutri e puliti, e composte in eleganti giochi tipografici.
Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola, afferma “Isidro Ferrer rende omaggio alla figura di Nivola( artista sardo), popolando le pagine di un esercito fantastico di creature mitologiche, animali parlanti e paesaggi incantati. Un bosco magico che unisce il folclore sardo con quello andaluso, nel segno di una modernità senza tempo”.
Luca Cheri, direttore del museo e curatore della mostra, osserva “Il libro diventa un palinsesto. Ferrer propone di de-territorializzare, per abitarlo e trasformarlo in un oggetto diverso attraverso disegni sovrapposti, che con rispetto e sensibilità ne integrano, trasformano e vivificano le pagine” .
Ferrer racconta “Prima della mia visita in Sardegna conoscevo Nivola grazie alla corrispondenza che Saul Steinberg mantenne per anni con lo scrittore Aldo Buzzi. La mia ammirazione per il grandissimo illustratore di origine rumena mi porta alla conoscenza di Nivola. Grazie alla mia prima visita a Orani che scopro la complessità e la genialità del lavoro dell’autore sardo. Un lavoro che mi ha stregato immediatamente”.