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L’inquinamento colpisce i bambini in Europa

L’inquinamento atmosferico provoca più di 1.200 morti premature all’anno tra bambini in Europa. I dati arrivano da un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente.

In Europa l’inquinamento continua ad essere un grave problema, specialmente per i bambini. Secondo un’analisi condotta dall’Agenzia europea dell’ambiente, ogni anno muoiono più di 1.200 bambini a causa dell’inquinamento. Aumenta significativamente il rischio di contrarre malattie con il passare degli anni e riduce la loro aspettativa di vita. A livello globale, l’inquinamento provoca oltre nove milioni di decessi all’anno, cioè una morte prematura ogni sei. L’inquinamento dell’aria è responsabile, da solo, di 6,7 milioni di decessi, cioè quasi il 75% del totale.

Gli effetti dell’inquinamento atmosferico iniziano ancora prima della nascita, ovvero durante la gravidanza. Altri fattori preoccupanti sono legati al rischio di contrarre malattie come l’asma o insufficienza respiratoria e infezioni.

Secondo gli ultimi dati, il 97% della popolazione urbana è stata esposta, a tutte le età, a un’aria non conforme alle linee guida dell’Oms. Nel suo rapporto di novembre, tuttavia, l’Aea ha rilevato che l’Ue è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di ridurre i decessi prematuri di oltre il 50% entro il 2030 rispetto al 2005. All’inizio degli anni ’90, le polveri sottili hanno causato quasi un milione di morti premature nei 27 Paesi dell’Ue

Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, i livelli di alcuni dei principali inquinanti atmosferici rimangono ancora al di sopra delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, soprattutto nell’Europa centrale e orientale, oltre che in Italia.

Anche se la percentuale di bambini colpiti dall’inquinamento atmosferico è “relativamente piccola” rispetto alla popolazione complessiva. L’Aea dichiara morire così presto “rappresenta una perdita di potenziale futuro e un onere significativo di malattie croniche sia nell’infanzia che nelle fasi successive della vita”.

Secondo varie valutazioni servirebbero politiche generaliste per diminuire il livello, ma soprattutto scelte mirate a preservare la salute dei bambini. Tra queste, per esempio, l’istituzione di zone per l’aria pulita intorno alle scuole, dove il traffico sarebbe limitato negli orari delle lezioni.

About Chiara Gattor

Studentessa di Scienze della Comunicazione Cagliari. Appassionata di musica, sport e cinema.

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