L’arte e la cultura non si fermano per la Festa dei Lavoratori e l’appuntamento annuale con Sant’Efisio, Santo Protettore della Città. Aperti i Musei Civici di città dove è possibile ammirare la collezione Ingrao o Cardu.
La Galleria Comunale d’Arte, il Palazzo di Città e il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu, saranno aperti straordinariamente lunedì Primo Maggio, con il consueto orario dalle 10.00 alle 18.00.
Per chi rimane in città per questo ponte e per i turisti, arrivati numerosi per ammirare la Processione Votiva del Santo, i Musei Civici offrono la possibilità di visitare le Collezioni civiche permanenti e le mostre temporanee.
Da non perdere alla Galleria Comunale d’Arte la Collezione Ingrao, formata da oltre cinquecento opere donate nel 1999, dopo la morte del collezionista Francesco Paolo Ingrao, per lascito testamentario, alla città di Cagliari. I capolavori esposti ricoprono un arco temporale compreso fra la metà dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento, documentando i principali movimenti artistici del periodo, a partire dalla pittura accademica dell’Ottocento per arrivare ai Macchiaioli, e procedere verso il “Ritorno all’ordine” di Carlo Socrate, fino alla composizione astratta di Piero Dorazio, datata 1956.
Nel percorso spiccano diversi nuclei di approfondimento: a sei oli di Filippo De Pisis, fanno da pendant 33 straordinarie opere che testimoniano la fase giovanile di Umberto Boccioni, artista conosciuto dai più come esponente di spicco del futurismo italiano. Seguono 34 opere di Mino Maccari e un’importante raccolta di Giorgio Morandi, di cui fanno bella mostra di sé tre oli raffiguranti Nature morte, un’acquaforte e nove disegni. Sono presenti in mostra altri artisti degni di nota, tra gli altri Fortunato Depero e Giacomo Balla.
Collezione Civica degli Artisti Sardi del Novecento
Un’intera sala del Museo è invece dedicata alla Collezione Civica degli Artisti Sardi del Novecento, qui sono esposti i gessi originali del grande scultore sardo Francesco Ciusa, noto per avere ottenuto un grande successo alla Biennale di Venezia del 1907, con la straordinaria scultura La Madre dell’ucciso.
Il Palazzo di Città, sede delle esposizioni temporanee, offre al pubblico la possibilità di visitare Ludica. Il giocattolo come simbolo del cambiamento tra due secoli, mostra inaugurata il 31 marzo e visitabile fino al 4 giugno.
Attraverso centinaia di giocattoli rari e preziosi, esposti per sezioni tematiche nei quattro piani del Museo, è possibile ripercorrere l’evoluzione del gioco tra l’Ottocento e gli anni Novanta del XX secolo, ammirando i preziosi giochi antichi dei rampolli delle classi agiate, fino all’esplosione, tra gli anni Sessanta e Settanta, dei personaggi di provenienza americana come i Supereroi e Mickey Mouse della Walt Disney, senza dimenticare Topo Gigio e Pinocchio. Un’intera sezione è dedicata alle bambole, un’altra ai giocattoli legati ai mezzi di trasporto.
La Gazzella Corsa
Tra transatlantici, aerei e trenini, spicca la mitica “Gazzella Corsa”, giocattolo meccanico in miniatura dotato di un motore posteriore a scoppio in due tempi del 1956, sogno proibito di tutti i bimbi dell’epoca. Uno spazio è dedicato alla Sardegna e alle straordinarie produzioni artistiche di Eugenio Tavolara, delle sorelle Coroneo e di Edina Altara. A corredo della mostra sono esposti anche libri per bambini, vecchie pagelle e fotografie e parte della preziosa Collezione Giogus Antigus di proprietà del Museo Sa Corona Arrùbia.
Il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu propone al pubblico la Collezione permanente di arte orientale donata al Comune dal collezionista cagliaritano Stefano Cardu, avventuroso viaggiatore che visse per tanti anni in Siam, l’attuale Thailandia. Per la sua peculiarità, la Collezione Cardu è unica in Italia e tra le poche al mondo: presenta moltissimi esemplari di armi siamesi, assai poco noti, che formano il gruppo più nutrito ed interessante del Fondo, oltre ad una notevole varietà di pezzi artistici del XIX secolo di origine diversa provenienti dal Giappone, dalla Cina, dal Laos, dalla Cambogia. La parte preponderante degli oggetti è di origine siamese e la Collezione è costituita non solo da oggetti di tema religioso, ma anche manufatti d’uso domestico, preziosamente lavorati e di alto livello artigianale, divisi in diverse sezioni: argenti, porcellane siamesi, avori giapponesi, katane e tsuba, libri thai e tempere.