Il tradizionale appuntamento nipponico dei ciliegi in fiore quest’anno ha sorpreso tutti, anticipando lo spettacolo di una settimana. Il lasso di tempo in cui le famose piante fioriscono va da fine marzo a maggio inoltrato ma a causa del riscaldamento globale il tradizionale hanami ha salutato gli spettatori in anticipo.
Lo studio dell’Università di Osaka, in collaborazione con l’agenzia meteorologica del Regno Unito, ha portato avanti uno studio per capire se l’anticipo della fioritura fosse responsabilità del cambiamento climatico. La ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters ha dimostrato come rispetto agli anni Trenta del Novecento le fioriture arrivano undici giorni prima a Kyoto.
Il fenomeno è così accentuato anche a causa del calore che si sviluppa negli ambienti urbani. Le superfici scure assorbono maggiormente il calore. Per questo in città le ondate di calore sono più numerose e prolungate, a differenza delle zone di campagna.
A causa del riscaldamento globale il Giappone vive oggi una situazione sempre più critica, e lo testimoniano le temperature sempre più alte. Destinato ad un’altra estate soffocante, con il rischio di frane e inondazioni, il paese si impegna a ridurre il rischio di emissioni, ma il peggioramento del clima resta comunque una minaccia.
Cenni di storia
Hanami, termine giapponese, deriva da hana = fiori e mi = vedere, è dunque tradotto con “ammirare i fiori”. L’usanza del popolo del sol levante risale a tanti secoli fa, durante il periodo Nara ( 710- 794 d.C ) quando la dinastia Tang influenzò il Giappone in molti modi. Uno di questi era il fatto di godere della bellezza dei fiori. All’inizio erano i fiori del prugno ad essere celebrati, ma i sakura divennero presto i prediletti, poiché la loro bellezza attirava maggiormente l’attenzione delle persone.
Fu però l’imperatore Saga a voler adottare questa pratica cominciando a tenere feste e balli sotto gli alberi di ciliegio situati all’interno del palazzo della Corte imperiale di Kyoto.Questo spettacolo era però riservato alle persone di alto lignaggio: solo nobili e samurai potevano ammirare lo spettacolo.
Con l’arrivo del periodo Edo questa ricorrenza diventò fruibile a tutta la popolazione che poteva ammirare questo spettacolo della natura sorseggiando il sakè sotto una pioggia di petali rosa.
L’hanami è per la cultura giapponese una metafora della vita: osservare i fiori contemplandone la bellezza significa celebrare la rinascita della natura e la sua ciclicità, oltre alla presa di coscienza della caducità delle cose, della mortalità umana.
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