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Airc, ‘sboccia’ l’azalea della ricerca per la Festa della mamma

3.600 piazze italiane coinvolte nell’iniziativa della Fondazione Airc per la ricerca contro il cancro in occasione della festa della mamma il 14 maggio.

Letterine, dolcetti, pensierini. Avete già deciso cosa regalare alla vostra mamma? Per gli indecisi o per coloro che hanno tutto sotto controllo, c’è un’iniziativa molto interessante.
Fino a questa domenica del 14 maggio, sarà infatti possibile scorgere nelle piazze di tutta Italia dei vasi stracolmi di azalee. Le piante sono parte centrale dell’evento organizzato dalla Fondazione Airc (Associazione italiana per la Ricerca sul Cancro). I soldi ricavati dalla vendita dei fiori verranno stanziati per la ricerca contro il cancro.

L’iniziativa

Oltre 20mila sono i volontari che in queste ultime settimane si possono incontrare in più di 3.600 piazze sparse per la Penisola, impegnati a distribuire le azalee della ricerca per il costo di 18 euro a vaso. Oltre alla pianta, i volontari forniranno un opuscolo in allegato nel quale sono disponibili una serie di informazioni atte ad aumentare la prevenzione contro la malattia per ogni fascia di età.
Per coloro che non hanno possibilità di recarsi in una piazza, è possibile ordinare la piantina anche online, attraverso Amazon, a partire dal mese di aprile e per tutto il mese di maggio.

Sono quasi 40 anni che l’azalea della Fondazione Airc sboccia ogni maggio per affiancarsi ai ricercatori nella lotta contro il cancro. Il primo fiore è sbocciato nel 1984 e da allora non ha più smesso di fiorire, aiutando a raccogliere in tutti questi anni oltre 290 milioni di euro.

La prevenzione e la ricerca

Lo scorso anno nel nostro Paese sono stati stimati oltre 185.000 nuovi casi di tumore nella popolazione femminile, circa 10.000 in più rispetto al 2019, l’anno prima dello scoppio della pandemia. I tumori più frequenti sono stati quelli di mammella (55.700), colon-retto (20.100), polmone (14.600), utero (10.200), tiroide (8.700), pancreas (7.900), linfoma non-Hodgkin (6.300), stomaco (5.900), vescica (5.900), melanoma (5.700).

Insieme agli screening, che permettono di individuare lesioni precancerose oppure la presenza di un tumore quando è ancora allo stadio iniziale, la principale alleata delle pazienti è la ricerca. Negli ultimi anni la sopravvivenza delle donne a 5 anni dalla diagnosi di cancro ha raggiunto il 65%, grazie agli importanti risultati ottenuti dagli scienziati.

Alberto Bardelli, direttore scientifico di Ifom, l’istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc e professore ordinario all’Università di Torino, con il suo gruppo di ricerca ha recentemente individuato attraverso studi preclinici una strategia terapeutica che potrebbe rendere sensibili all’immunoterapia i tumori del colon in fase metastatica, che nel 95% dei casi non rispondono a questo tipo di trattamento.

“Come i bombardieri di notte, i tumori spesso si nascondono e non si fanno riconoscere dal nostro sistema immunitario. Noi vogliamo accendere le loro ‘luci di posizione’, in modo che diventino visibili. Il nostro prossimo obiettivo è portare i risultati di questo studio di laboratorio in una sperimentazione clinica a beneficio dei pazienti”.

About Stefania Fanni

Ciao! Sono Stefania e studio scienze della comunicazione. Mi piace perdermi tra le pagine di un libro o in qualche sala cinematrografica. Il mio unico vero amore rimane comunque il disegno e sogno di diventare un'artista.

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