La nuova strategia promossa dal Gal per i 250mila ospiti l’anno
L’Ogliastra, terra di centenari, culla di storia, tradizioni, prodotti tipici e perle naturalistiche tra il mare e la montagna, studia un piano di sviluppo turistico per promuovere la destinazione con l’obiettivo di rendere il territorio attrattivo oltre gli arrivi di massa che affollano le spiagge solo due mesi all’anno.
Si punta quindi ad incentivare i flussi in primavera e autunno, intercettando la crescente domanda di turismo lento a contatto con la natura e l’identità di un popolo.
La strategia, messa a punta dal Gal Ogliastra in una tre giorni ad Arbatax che ha visto la collaborazione dei 22 comuni della provincia e la partecipazione di 150 imprenditori del settore ricettivo e del turismo esperenziale pronti ad offrire agli oltre 250 mila ospiti all’anno un nuovo e ricco catalogo di prodotti e servizi.
Lo studio Giaccardi & Associati con sede a Ravenna si occuperà di dare gambe al progetto, che include anche le tre Unioni dei Comuni, la Camera di Commercio, la Provincia e i privati.
Quattro settori chiave
Quattro i settori individuati: balneare-nautico, outdoor, identità e cultura, cibo e prodotti tipici. E per gli operatori la possibilità di formazione con un workshop sulle prove di business al Ttg di ottobre a Rimini, la manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo. “Il piano è in itinere e verrà presentato entro giugno – annuncia Beppe Giaccardi, dell’omonimo studio ravennate – Insieme agli operatori tracceremo la destinazione partendo da alcuni dati: quest’anno abbiamo una domanda internazionale cresciuta più del 50%, visitatori che cercano ottima qualità di vita, luoghi tipici e ben conservati.
La domanda degli italiani è invece diminuita dell’1,5% a causa dei redditi pro capite più bassi d’Europa e i costi di viaggio elevati per l’Isola. Su queste criticità ci concentreremo in un dialogo con le compagnia aeree e stiamo lavorando per collegare i paesi dell’interno con le spiagge in modo da distribuire ricchezza su tutti i 22 comuni non solo quelli costieri”.
Il ruolo dell’identità
Allo studio le proposte all’area aperta e gli attrattori identitari. “Abbiamo una gamma di prodotti da proporre – spiega Giaccardi – dal balneare-nautico, alle attività sportive all’aperto come climbing, bike e trekking. E poi il cibo, che gioca un ruolo fondamentale: da potenziare l’offerta del settore caprino con lo yogurt e le carni fino ai culurgiones“.
Ma quanto sono disposti a spendere i visitatori che scelgono l’Ogliastra?. “Dalle fonti della Banca d’Italia – riferisce l’esperto dello studio associato – sappiamo che il turista qui spende mediamente 78 euro a persona mentre da altre parti si arriva a 130 euro, abbiamo un margine di 50 euro di miglioramento. C’è poi la possibilità di aumentare quella fascia di visitatori del lavoro-vacanza sull’Isola, ma qui la Regione Sardegna ci deve dare risposte sulla fibra e la connessione veloce ovunque”.
“Stiamo lavorando per uscire dalla logica dell’individualismo per proporre l’Ogliastra come destinazione turistica unica e offrire opportunità a tutti i 22 paesi della provincia per almeno 6 mesi l’anno – conferma la direttrice del Gal Franca Seoni – Puntiamo a istituire una governance che vede la collaborazione tra il pubblico e il privato, in modo da presentarci sui mercati turistici che andremo ad individuare con un piano strategico cercando di potenziare i servizi come i trasporti e il digitale, ottimi attrattori per una destinazione tutto l’anno”.