La Fabbrica Illuminata mette in scena Tre donne, di Sylvia Plath
Sarà l’area archeologica di Sant’Eulalia a Cagliari lo scenario del debutto di Tre donne, spettacolo della Fabbrica Illuminata dall’omonimo poemetto a tre voci di Sylvia Plath. L’appuntamento è sabato 20 (alle 20.30) e domenica 21 maggio (in due repliche, alle 17 e alle 19), in chiusura della stagione di teatro da camera, organizzata dalla Fabbrica Illuminata con la direzione artistica di Elena Pau.
Sotto i riflettori del palcoscenico le attrici Eleonora Giua, Lea Gramsdorff ed Elena Pau:un’interpretazione sottolineata da un’ambientazione sonora e strumentale, intervallata da parti vocali, curata dal musicista Ennio Atzeni, anch’egli presente in scena al pianoforte. Lo spettacolo è impreziosito dai costumi del regista, scenografo e costumista Marco Nateri. Accompagna gli spettatori lungo la passerella che porta al pozzo seicentesco dell’area archeologica, introducendoli così allo spettacolo, Morning Prayers | 2019, installazione site-specific di Simone Dulcis e Lea Gramsdorff che evoca l’ambientazione del poemetto di Sylvia Plath.
Tre donne di Silvia Plath
Tre donne di Silvia Plath è un poemetto radiofonico trasmesso per la prima volta dalla BBC il 19 agosto del 1962. Nella composizione si intrecciano le voci di tre donne che non dialogano tra loro ma ognuna con la propria coscienza attraverso la tecnica narrativa del monologo.
Le tre donne sono ricoverate in un ospedale nel reparto maternità, dove fanno i conti con le paure e le aspettative che la gravidanza e l’imminente parto inevitabilmente portano con sé. Tre diversi destini, tre identità ben distinte, eppure legate dalla condizione dell’essere corpo e spirito al servizio della procreazione. Tre donne senza nome che sacrificano il proprio io al concepimento, visto come atto di genere.
L’autrice racconta la maternità da un angolo ottico non tradizionale, lontano dalle convenzioni sociali. Lo spazio fisico diventa l’epicentro di dolore e alienazione. Il corpo della donna acquisisce e poi perde le sue deformità. L’identità perduta verrà restituita dal personale medico, al momento delle dimissioni dalla clinica.