Al museo universitario dell’ateneo di Cagliari si è inaugurata la mostra “Pinuccio Sciola. Era una foresta”, dedicata all’artista di San Sperate e alle sue opere d’arte.
Le pietre non sono oggetti inanimati ma bensì custodiscono la memoria della terra e posseggono una voce interiore.il pensiero del grande artista Pinuccio Sciola che, praticando delle fenditure sulla pietra e passandovi un oggetto o una piccola pietra, riusciva a farle emettere dei suoni.
Per ricordare il maestro, martedì 16 maggio il Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee dell’ateneo di Cagliari ha inaugurato l’esposizione delle opere di Sciola relative ad un unico e specifico progetto, connotato da forte impronta ambientalista. Visibili disegni, fotografie, fotomontaggi e appunti dell’artista di San Sperate sul tema del disboscamento e della distruzione delle foreste. L’apertura al pubblico, con ingresso libero, continua fino al 28 di luglio.
“Pinuccio Sciola. Era una foresta”
“Un urlo, una forte denuncia e una testimonianza sul degrado al quale va incontro la terra con l’indiscriminata deforestazione e lo sfruttamento delle risorse naturali e ambientali”
Le parole con cui Sciola, il grande e compianto artista di San Sperate, presentava la sua opera “Era una foresta”. Ed è proprio questa la prima opera che accoglie i visitatori all’entrata del Museo MUACC, il Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee, e che dà il nome alla stupenda esposizione dedicata proprio a Sciola e organizzata a cura della Fondazione Sciola. Un’esposizione che indaga, come gran parte dell’opera dell’artista, il rapporto fra uomo e natura, ogni giorno più cruciale per il mondo contemporaneo.
All’evento inaugurale hanno partecipato il prorettore vicario di UniCa Gianni Fenu e Tomaso Sciola, figlio dell’artista scomparso, oltre alla curatrice della mostra Simona Campus e alla referente scientifica Pamela Ladogana. Frutto della collaborazione tra il Muacc e la Fondazione Sciola, la mostra ricade nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del festival Sant’Arte, giunto alla sua sesta edizione
Dopo la prima mostra dedicata a Franca Sonnino, grazie alla quale sono state attivate riflessioni e ricerche inerenti alle questioni di genere, con il nuovo progetto espositivo l’attenzione si focalizza sull’emergenza climatica, attraverso il punto di vista e la sensibilità di un artista, autorevole nel panorama contemporaneo internazionale, che più di ogni altro in Sardegna, tra XX e XXI secolo, ha indagato in maniera costante, originale, poetica il rapporto tra arte e natura.
La mostra è visitabile con ingresso libero per quattro giorni alla settimana, di seguito riportati con gli orari d’apertura:
– h. 10,00-14,00 – martedì
– h. 10,00-18,00 – mercoledì
– h. 10,00-18,00 – giovedì
– h. 10,00-14,00 – venerdì