Sono le giovani donne a dare speranza fra i lettori italiani
In Italia si legge poco, e sempre meno. Secondo l’ultimo report dell’Istat su “Lettura di libri e fruizione delle biblioteche”, solo il 6,4% sono lettori forti, vale a dire hanno letto almeno 12 libri nell’ultimo anno. La maggior parte, il 17,45, sono deboli, ossia leggono al massimo 3 libri in un anno, mentre il 15,4% sono medi ossia (3-11 libri).
Il report contiene un dato preoccupante che viene pubblicato proprio il giorno in cui viene inaugurato il Salone del Libro di Torino. La kermesse letteraria più frequentata del panorama culturale italiano. Nel 2022 è stata pari al 39,3% la quota di persone di 6 anni e più che hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali (erano il 40,8% nel 2021). Segnando il livello più basso da 25 anni.
Ma le nuove generazioni fanno ben sperare. La quota maggiore di lettori si osserva tra i giovani fino a 24 anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14 (57,1%). In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-14 anni, tra le quali più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno. L’analisi per fasce di età mette in evidenza nel 2022 una quota maggiore di lettori tra i più giovani (fino a 24 anni). Con punte più elevate specialmente tra gli 11 e i 14 anni (57,1%), per quanto tra i giovanissimi la lettura complessiva non superi i tre libri l’anno per un lettore su due. A partire dai 25 anni l’abitudine alla lettura diminuisce. Sebbene tra la popolazione di 55-59 anni si osservi un andamento nuovamente crescente, che regredisce però tra la popolazione ultra 64enne.
Rilevante la differenza di genere: la percentuale delle lettrici è del 44%, quella dei lettori del 34,3%.
L’abitudine alla lettura è più diffusa nelle regioni del Centro-nord: nel 2022 ha letto almeno un libro il 46,3% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 45,8% di quelle del Nord-est e il 42,4% di chi vive nel Centro. Al Sud la quota di lettori è del 27,9% mentre nelle isole la realtà è molto differenziata tra la Sicilia (24,0%) e la Sardegna (40,0%). L’abitudine alla lettura, inoltre, è molto più diffusa nei Comuni centro delle aree metropolitane, dove nel 2022 si dichiara lettore quasi la metà degli abitanti (47,8%). Anche il livello di istruzione rappresenta un elemento discriminante per le abitudini di lettura: tra le persone con un’età pari o superiore ai 25 anni, legge libri il 68,9% dei laureati, il 43,2% dei diplomati e solo il 17,1% di chi possiede al massimo la licenza media.
Salone del Libro
“Per cinque giorni e cinque notti il Salone del libro trasforma Torino nella capitale mondiale della cultura. È una cosa molto emozionante e non è scontato che accada tutti gli anni”. A dirlo, il direttore del Salone internazionale del libro di Torino Nicola Lagioia, in occasione della cerimonia di apertura della kermesse libraria del Lingotto.
“È il mio ultimo da direttore – ha spiegato – ma non ultimo da visitatore. Il mio primo lavoro l’ho trovato al Salone del libro, bisogna ricordare che non è una fiera, ma è un Salone con tantissimi stand degli editori”. “Sette anni sono stati formativi – ha proseguito – anche come esperienza umana. Ogni anno il Salone ha dato risultati migliori dell’anno precedente. Sono aumentati in questi anni i visitatori, gli editori e gli spazi. Lasciare un’istituzione molto più forte di come la si è trovata credo sia l’ambizione di tutti”.
Applauso per l’Emilia Romagna
Un lungo applauso per l’Emilia Romagna si è levato dal Salone internazionale del libro di Torino nel corso della cerimonia di inaugurazione. “Mandiamo un grande abbraccio all’Emilia Romagna” ha detto Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino Città del libro aprendo la cerimonia. Tutti confermati al Lingotto gli editori prevenienti dall’Emilia Romagna.